Sono diretti in Bielorussia
Soldati russi in fuga da Chernobyl, carovana di autobus di militari con sintomi da radiazioni: “Era una missione suicida”
Cosa è successo a Chernobyl, presso l’ex centrale nucleare occupata sin dal primo giorno dell’invasione in Ucraina dalle forze armate russe? Come evidenziato da fonti della Difesa americane, le truppe fedeli al Cremlino si starebbero ritirando dall’ex centrale nucleare conquistata il 24 febbraio scorso per dirigersi verso la vicina Bielorussia, il Paese alleato di Mosca nel conflitto contro il governo di Kiev.
Ma al confine bielorusso si sono spostati anche sette autobus pieni di soldati che sarebbero in gravi condizioni a causa di “sintomi acuti da esposizione a materiale radioattivo”. A riferirlo sono media di Minsk, citati dalla Ukrainian Pravda.
I militari sarebbero stati condotti a Gomel, ricoverati presso il Centro repubblicano bielorusso di ricerca e pratica per la medicina delle radiazioni e l’ecologia umana, una notizia confermata dall’Agenzia nucleare ucraina Energoatom, che nei giorni scorsi aveva osservato come i soldati russi inviati a Chernobyl per ‘difendere’ la conquista dell’ex centrale nucleare erano esposti a significative radiazioni esterne e interne nella zona di esclusione di Chernobyl.
7 busses with Russian soldiers suffering from Acute Radiation Syndrome have arrived to a hospital in Belarus from the Chernobyl Exclusion Zone in Ukraine.
They allegedly dug trenches in the highly radioactive Red Forest – UNIAN News Agency pic.twitter.com/3ZcqoF6c9I
— Visegrád 24 (@visegrad24) March 30, 2022
Non solo. Secondo l’agenzia Reuters, che cita due tecnici ucraini dell’impianto che erano presenti il giorno dell’arrivo delle truppe russe, i militari non indossavano tute anti radiazione quando sono arrivati, in particolare quando hanno attraversato una foresta altamente contaminata.
Per le truppe inviate a Chernobyl, spiegano i tecnici ucraini, si sarebbe tratta di una “missione suicida”. La “foresta rossa”, chiamata così perché le cime degli alberi sono diventate rosse a causa delle radiazioni in seguito all’incidente del 1986, è stata dichiarata non sicura per circa 24mila anni.
Ulteriore conferma della ‘fuga russa’ da Chernobyl è arrivata sui social da Yaroslav Yemelyanenko, membro del Consiglio pubblico di Stato dell’Agenzia ucraina per la zona di esclusione: “Un altro lotto di terroristi russi colpiti da radiazioni irradiate nella zona di Chernobyl è stato portato oggi al centro bielorusso di radioterapia a Gomel“, scrive sui social Yemelyanenko.
“Scavate le trincee nella foresta di Rudu, puttane? Ora vivrete il resto della vostra breve vita con questo. Ci sono regole per gestire questo territorio. È obbligatorio seguirle perché la radiazione è fisica – funziona indipendentemente dallo stato o dagli inseguimenti. Se aveste avuto un’intelligenza minima al comando o nei soldati, queste conseguenze avrebbero potuto essere evitate“, è il messaggio condiviso su Facebook dal membro dell’Agenzia ucraina per la zona di esclusione.
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