“Un orrore di guerra compiuto dai russi” lo definisce il governo di Kiev. L’ennesimo stupro ai danni di una donna ucraina, violentata per giorni davanti agli occhi del figlio di appena sei anni.
Una vicenda accaduta nella città di Mariupol, devastata dal conflitto, e denunciata dal Ministero della Difesa tramite Twitter.
“La donna è morta”
“A Mariupol gli occupanti hanno violentato una donna per diversi giorni di fronte al figlio di sei anni” ha reso noto il Ministero della difesa ucraino. La donna stuprata “è morta in seguito alla ferite”, mentre al piccolo sono diventati i capelli grigi a causa dello shock. “Questo non è un film dell’orrore. Stupro, violenza, omicidio: questo è ciò che significa ‘il mondo russo’” aggiunge il ministero sul profilo Twitter.
Nei giorni scorsi anche il Times ha raccontato l’incubo di una donna violentata dai soldati russi mentre il figlio piangeva terrorizzato in un’altra stanza. Il marito era stato giustiziato poco prima perché definito ‘nazista’.
La testimonianza di Natalya
La storia di Natalya, riportata dal quotidiano britannico, ha fatto il giro del mondo. Una vicenda accaduta a Shevchenkove, fuori Kiev, lo scorso 9 marzo. La donna ha raccontato che alcuni soldati russi hanno ucciso prima il cane di famiglia, poi hanno sparato al marito. Una volta in casa, l’hanno violentata a turno, mentre il figlio di soli 4 anni si trovava nella stanza accanto.
“Mi hanno detto di togliermi i vestiti. Mi hanno violentata uno dopo l’altro. Non gli importava che mio figlio fosse nel locale caldaia a piangere. Mi hanno detto di farlo tacere e di tornare. Tutto il tempo mi hanno tenuto la pistola puntata alla testa.” I militari russi la deridevano, la minacciavano di morte. “Faresti meglio a tacere o prenderò tuo figlio e gli mostrerò il cervello di sua madre sparso per casa” le ha intimato uno di loro, aggiungendo: “La uccidiamo o la teniamo in vita?”
Dopo le violenze, Natalya è riuscita a fuggire con il figlio, lasciando la casa che il marito aveva costruito per la sua famiglia. “Non possiamo seppellirlo, non possiamo raggiungere il villaggio, perché è ancora occupato” ha poi dichiarato la donna al Times.
Soldati belve, l’orrore di Natalya: “Mio marito giustiziato, io violentata con la pistola puntata alla testa”
La denuncia degli stupri in Ucraina
Già nei primi giorni di conflitto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba aveva denunciato i diversi casi di stupro che si stavano verificando in Ucraina. “Purtroppo abbiamo numerosi casi di donne stuprate dai soldati russi nelle città ucraine” aveva dichiarato il ministro in videoconferenza durante un briefing a Londra. “Quando le bombe piovono sulle vostre città, i soldati violentano le donne, e purtroppo vi sono numerosi casi di soldati russi, è evidentemente difficile parlare dell’efficacia del diritto internazionale”.
Violenze di cui ha parlato anche la deputata ucraina Lesia Vasylenko. “Abbiamo notizie di donne che sono state stuprate in gruppo. Queste donne di solito sono quelle che non riescono a scappare. Alcune sono persone anziane” ha sottolineato al Guardian. “Molte di queste donne sono state giustiziate dopo lo stupro oppure si sono suicidate”.