Classifica invertita nel giro di un anno
Sondaggi, la sfida sui social dei leader: Meloni straccia tutti, Salvini in calo e Letta in ultima posizione
I social media nella partita politica acquistano sempre più valore. Per capire meglio la situazione DeRev ha scattato la fotografia di governo e opposizione sui social media, con un analisi di fine anno che mette a confronto come i leader dei vari partiti politi sono cresciuti o hanno perso piglio sui social, tra Facebook, Twitter, Instagram e TikTok. Dall’analisi emerge che nel giro di un anno la destra inverte la sua tendenza nella classifica dei più seguiti con Salvini che lascia il posto a Meloni in continua ascesa. Calenda si piazza secondo posto, seguito da Conte. Mentre nella sinistra Letta è l’unico leader che registra un calo netto nell’indice di performance che è passato da 45,33% al 27%.
La classifica stilata da DeRev è calcolata in base ai principali indicatori di ciascun canale social, tra cui engagement e crescita, per determinare un indice di qualità di ciascuna pagina in relazione alle altre. Dall’analisi emerge la netta crescita di Giorgia Meloni “sia per numero di follower, ma anche per indice di performance media (92%), raddoppiando di fatto il dato del 2021 (41%). Matteo Salvini risulta in calo, con un indice di performance che si ferma al 31%”.
Meloni nel giro di un anno ha vissuto un fisiologico exploit di follower vista anche la sua nuova carica da premier. Ora dai suoi social deve parlare a tutti, non solo al suo elettorato, e i suoi follower sulle varie piattaforme sono cresciuti di 608.869 unità (+14,19%). “È una parabola fisiologica – ha spigato il CEO di DeRev, Roberto Esposito – ma non scontata nella sua semplicità. Meloni ha una fetta di fedelissimi abituati a ben altri toni, il rischio di scontentarli era forte ed è un pericolo che resterà perennemente dietro l’angolo. È comunque riuscita a passare da una comunicazione politica a quella doverosamente istituzionale, pur coltivando regolarmente la base con messaggi rassicuranti sull’intenzione di mantenere gli impegni presi in campagna elettorale”.
Matteo Salvini risulta sostanzialmente statico su Twitter e Facebook e in calo per numero di follower ed engagement su Instagram. Secondo l’analisi fatta da DeRev il suo stile di comunicazione social continua ad essere audace cavalcando fatti di cronaca, lanciando “messaggi con l’intento di suscitare la polemica mediatica e dettare così l’agenda politica, adottando l’atteggiamento di un premier ombra”. Da quando è ministro i messaggi legati al suo nuovo incarico non sono preponderanti. Un approccio che secondo il report non starebbe pagando. Una performance stabile che, dall 22 per cento, è aumentata solo fino al 31 per cento. Per Roberto Esposito, CEO di DeRev, “al contrario degli altri politici, il suo linguaggio è rimasto immutato. Se in passato ha pagato, oggi le interazioni e l’apprezzamento degli utenti sono molto calate“. Diverso è per Meloni passa dal 42 al 91 per cento relativo alla sua performance sui social, guadagnando il gradino più alto.
Nella compagine della destra Silvio Berlusconi rimane in equilibrio. Più presente su Twitter, il cavaliere rappresenta l’ultima posizione dell’ala governativa, con un livello di performance fermo al 23 per cento. “Ha una media di pubblicazioni giornaliere molto bassa (0,87%), ma che, grazie all’oculata scelta dei contenuti e del tono di voce, gli consente una crescita stabile seppure minima dei follower. Come già durante la campagna elettorale, infatti, il leader di Forza Italia prosegue nella costruzione di un personaggio che si pone come padre nobile di questo Governo”, si legge nel report DeRev.
Tra i leader dell’opposizione spicca Carlo Calenda che con una performance al 52 per cento e un guadagno debole rispetto al 2021, si ferma in seconda posizione, alle spalle di Giorgia Meloni. Particolarmente attivo su Twitter, con una media di 7,8 uscite al giorno, è il leader che posta di più in assoluto e si è posizionato come punto di riferimento del Terzo Polo, “attraverso uno stile diretto e molto incisivo, quasi muscolare, che non risparmia nemmeno i colleghi dell’opposizione”. Anche Matteo Renzi preferisce Twitter ma in questo momento lascia ampio spazio a Calenda.
Diverso approccio per Enrico Letta: “si conferma un leader del Pd che dialoga a senso unico con gli iscritti al partito, nonostante questa strategia abbia già mostrato la propria inadeguatezza durante la campagna elettorale. Continua il trend di debolezza su Instagram, che a questo punto si configura come strutturale e dovuto essenzialmente all’incapacità di parlare al pubblico più giovane”, si legge nel report.
Infine il caso TikTok. L’unico che raggiunge buoni risultati sulla piattaforma dei video è Matteo Salvini con un engagement del 3,62%, seguito da Giuseppe Conte con un 3,01%. Distanziati di molto gli altri che si attestano intorno allo “zero virgola“, a eccezione di Giorgia Meloni che registra un 2,52%. “Per il leader della Lega – si legge infine nel report – si tratta però di un successo a metà: la gran parte degli utenti, infatti, lo segue per schernirlo. Riprova del fatto che un dato unicamente numerico non dà la corretta percezione di una performance di comunicazione”.
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