La sfida della neosegretaria che divide gli elettori
Sondaggi, Shlein seconda solo a Meloni per gradimento: il 34% dei dem vuole l’alleanza con i 5 stelle
Quello tra Elly Schlein e Giorgia Meloni sembrerebbe un testa a testa al femminile, mai visto nella politica italiana. La sorprendente vittoria di Schlein alle primarie ha certamente riacceso gli entusiasmi e anche gli interrogativi su come sarà il Pd guidato dalla nuova segretaria. Secondo il sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, le valutazioni su Schlein sono ancora condizionate dalla sua notorietà che sembrerebbe ancora limitata: il 30% degli intervistati dichiara di non conoscerla. Un italiano su 4 esprime gradimento mentre il 45% ne dà un giudizio negativo. Questa prevalenza negativa però accomuna tutti i leader politici tranne Giorgia Meloni che guida la graduatoria di popolarità. Escludendo chi non la conosce, l’indice di gradimento di Schlein si attesta al 36 per cento, al secondo posto dopo Meloni.
Nel bacino dem, Schlein piace soprattutto agli elettori di età più elevata, più scolarizzati (laureati o diplomati), più abbienti, residenti nei capoluoghi. In pratica l’elettorato che ha portato il Pd a essere definito il “partito Ztl”. La sfida per la neosegretaria sarà quella di catturare l’attenzione e la fiducia tra giovani, i ceti meno abbienti, nelle aree rurali e nei piccoli Comuni. Riuscirà dunque a cambiare volto al Pd? Le opinioni nel sondaggio sono molto contrastanti, tra chi ritiene che il suo rilancio sia molto probabile (32%), gli scettici (33%) e coloro che sospendono il giudizio (35%).
In questo scenario di incertezza prevale l’idea di un Pd con tratti identitari più netti rispetto al passato: il Pd sarà più vicino alle tematiche ambientali (36%), più di sinistra (33%), più attento alle istanze dei giovani (28%), più vicino ai ceti deboli (25%), più capace di comunicare chiaramente le proprie idee (25%), più radicale (24%). E questo potrebbe posizionare il Pd in maggiore competizione con il Movimento 5 Stelle. Incerte le previsioni degli italiani su una eventuale alleanza proprio tra Pd e M5s: “alleanza strategica limitata alle elezioni locali (preconizzata dal 20%), coalizione che si candida a guidare il Paese (18%) o collaborazione solo su alcuni temi specifici (16%). L’incertezza riguarda anche l’elettorato dem: 33% prevede un’alleanza in ambito locale mentre il 30% prefigura un’alleanza finalizzata alla guida del Paese; tra i M5S, invece, l’ipotesi di un’alleanza solida per un’alternativa di governo è quella più gettonata (41%)”, scrive Pagnoncelli sul Corriere.
Nel complesso un elettore dem su tre (34%) pensa che a Schlein convenga allearsi con il M5S, l’11% con Azione-Iv, il 23% con entrambi, riportando d’attualità l’ipotesi del “campo largo”, mentre il 18%, probabilmente nostalgico della “vocazione maggioritaria”, ritiene sia meglio evitare qualsiasi alleanza.
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