Sorride l’Inter, c’è meno allegria in casa di Napoli e soprattutto Lazio. Il sorteggio di ieri ha decretato che ai prossimi ottavi di Champions League i nerazzurri se la vedranno con l’Atletico Madrid, i partenopei con il Barcellona mentre i biancocelesti affronteranno il Bayern Monaco.
Del resto le tre formazioni italiane, tutte e tre seconde nei rispettivi gironi, non avrebbero potuto sperare in alternative soft: in ballo sono rimaste le sedici squadre più forti d’Europa e le nostre in ragione del percorso precedente avrebbero pescato sicuramente una delle prime otto. Sicuramente Simone Inzaghi avrà tirato un sospiro di sollievo: l’Atletico Madrid è un brutto cliente, comunque ampiamente preferibile ad esempio ai concittadini del Real che rappresentavano uno dei principali spauracchi contenuti nell’urna di Nyon. “C’erano tante grandi squadre, sapevamo che poteva essere un sorteggio complicato

Abbiamo grande rispetto per l’Atletico, conosciamo la loro storia e la loro cultura. Sappiamo come si preparano, saranno difficili da battere”, ha commentato il vicepresidente nerazzurro Javier Zanetti che con diplomazia ha fatto capire di essere soddisfatto per l’esito del sorteggio. Dopo aver affrontato la Lazio nel girone, Simeone tornerà con la sua squadra nell’altro stadio che lo vide, da giocatore, protagonista e vincitore di trofei. Erano i tempi di Ronaldo (quello vero) e del calcio italiano al top, adesso il momento è diverso ma l’Inter resta una delle squadre più quotate a livello continentale e questo il “Cholo” lo sa benissimo. Griezmann e Morata, vecchia conoscenza del nostro calcio, rappresentano i giocatori più temibili; siamo convinti però che Lautaro spaventi di più. E anche per questo l’Inter, lo scorso anno finalista, appare leggermente favorita.

Napoli-Barcellona nel segno di Diego

Napoli contro Barcellona inevitabilmente riporta i ricordi al passaggio di Diego Armando Maradona dalla Catalogna a Fuorigrotta, Mazzarri però dedicherà poco tempo alla poesia per concentrarsi sulla prosa. “Avevo detto che tutte le squadre qualificate per gli ottavi sono forti e quindi ogni accoppiamento sarebbe stato difficile, questo contro il Barcellona lo è in particolar modo. Per il Napoli sarà una sfida affascinante”, ha commentato il tecnico di San Vincenzo. I blaugrana sono un bruttissimo cliente ma quest’anno mostrano qualche difficoltà nel gioco e in campionato stanno faticando, la macchina perfetta ideata da Guardiola e condotta da Leo Messi è solo un ricordo. Adesso in panchina siede Xavi che di quella squadra era il cervello, il centravanti non è più lo spazio (come teorizzava Pep all’apice del Guardiolismo) ma un signore che si chiama Robert Lewandowski, polacco di 35 anni, che ancora non ha smesso col vizio del gol, è lui il pericolo numero uno. Anche in questo caso però gioca per l’italiana l’attaccante più forte: Victor Osimhen che potrebbe essere la chiave di volta per una qualificazione sulla carta difficile, ma non impossibile da ottenere.

Lazio a Monaco. Roma, ancora il Feyenoord

Chi davvero non può esultare è la Lazio, le parole del dirigente Enrico Lotito lo confermano: “Il Bayern è una delle peggiori squadre che ci potesse capitare”. I bavaresi sono una delle favorite alla vittoria finale (come quasi sempre) e dispone di una rosa ricca, completa e con pochi punti deboli. L’attacco – 47 gol in 14 partite di Bundesliga – ha in Harry Kane, già 20 reti fino a oggi in campionato, l’ariete attorno al quale ruotano altri autentici fenomeni come Leroy Sané e Serge Gnabri. La difesa è blindata da due calciatori che in Italia hanno maturato presenze ed esperienza, Matthijs de Ligt e Min-jae Kim. In porta un monumento: Manuel Neuer. Difficile davvero trovare un punto debole in questo gigante biancorosso, nessuno invidia Maurizio Sarri chiamato a galvanizzare una squadra che tra l’altro in Serie A balbetta. Era nel girone della Lazio l’avversaria che la Roma incontrerà invece nel turno di spareggio per andare avanti in Europa League, il Feyenoord rappresenta ormai un classico per Mourinho capace di batterlo coi giallorossi due anni fa in finale di Conference League e di eliminarlo l’anno scorso proprio in El. Al Milan retrocesso dalla Champions è toccato il Rennes tredicesimo in Ligue 1. Pioli può decisamente sorridere.