Sono scadute le 96 ore di ossigeno a disposizione nel sommergibile Titan disperso da domenica ma gli esperti sottolineano che si tratta di una stima imprecisa e che se i passeggeri avessero adottato alcuni accorgimenti per consumarne meno (ad esempio rimanere calmi e non mangiare) ci sarebbe ancora qualche ora di autonomia.

Frank Owen, esperto di ricerca e salvataggio di sottomarini, ha spiegato in particolare che la stima sull’ossigeno si basa solo su una “quantità nominale di consumo”. E tuttavia, al di là dei pareri tecnici, sembrano ormai essere ridotte al lumicino le speranze di ritrovare ancora in vita i cinque passeggeri del batiscafo.

Guardia Costiera Usa: “continuiamo le ricerche del Titan”

La Guardia Costiera degli Stati Uniti ha annunciato oggi che sta continuando le operazioni di “salvataggio” del sommergibile Titan e dei suoi cinque occupanti dispersi vicino al relitto del Titanic, nonostante il temuto esaurimento delle scorte di ossigeno. “Anche in casi particolarmente complessi, la volontà di vivere delle persone deve essere presa in considerazione. E così continuiamo a cercare e continuiamo i nostri sforzi di salvataggio”, ha detto il contrammiraglio John Mauger, capo delle operazioni di ricerca alla Nbc.

Droni sottomarini hanno raggiunto il fondo del mare e stanno cercando tracce del sommergibile Titan, nonostante si tema che per le persone a bordo non ci sia più ossigeno disponibile. La Guardia costiera statunitense ha fatto sapere che la nave canadese Horizon Arctic ha dispiegato un drone che sta setacciando il fondale, così come quello dispiegato dalla nave francese L’Atalante.

“Ci capita di vedere, in casi particolarmente complessi, che conta anche la volontà di vivere delle persone. Per questo continuiamo a cercare e andiamo avanti”, ha spiegato il contrammiraglio John Mauger Il sottomarino Titan di OceanGate Expeditions e’ dotato di ossigeno sufficiente per far sopravvivere le cinque persone a bordo per quattro giorni – 96 ore – in caso di emergenza; e sulla base della tempistica fornita nei giorni scorsi questo significava che le squadre di soccorso avevano tempo fino alle 14 ora italiana, prima che le possibilità di sopravvivenza dei cinque a bordo si esaurissero.

Ma le ricerche continuano e, proprio mentre scadeva il count-down, ha raggiunto il fondo marino il Rov, il mini-robot per le acque profonde, della nave canadese Horizon Arctic, robot che ha cominciato subito a scandagliare i fondali. Pochi minuti prima era arrivato nella zona delle ricerche la nave oceanografica francese Atalante con un altro robot sottomarino, Victor 6000, da calare in acqua. Il piccolo batiscafo, lungo 6 metri e mezzo, aveva interrotto le comunicazioni a meno di due ore dall’inizio del suo viaggio, volto a osservare da vicino i resti del Titanic, che si trova a più di due miglia (quasi quattro chilometri) sotto la superficie dell’Atlantico settentrionale.

A bordo il miliardario britannico Hamish Harding e il magnate pakistano Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, 19 anni appena, anch’essi di cittadinanza britannica, oltre al Ceo dell’azienda, Stockton Rush, e l’esploratore francese Paul-Henri Nargeolet. Tutti accomunati dalla passione per il Titanic.

Titan, esaurite le riserve di ossigeno sul sommergibile

Il conto alla rovescia è giunto al termine. Dalle 13,08 di oggi, le 96 ore di “aria respirabile” teoricamente a disposizione del Titan sono terminate. Posto che il sommergibile, scomparso da domenica nella zona del relitto del Titanic, non sia imploso, né abbia imbarcato acqua, e che non si siano danneggiati i sistemi di ritrattamento dell’aria, di autonomia dell’ossigeno, di riscaldamento e condizionamento, i cinque passeggeri del sommergibile sono ora, con ogni probabilità, esposti all’asfissia.

Dal fatidico momento in cui, in teoria, la sopravvivenza è “dell’ordine dei 10 minuti – anche se dipende dalla costituzione e dallo stato di salute di ogni passeggero”, ha spiegato il dottor Jean-Yves Massimelli, medico specialista in immersioni subacquee, contattato da Le Figaro. “Ciascuno dei cinque passeggeri ha un particolare stato di salute e un comportamento all’interno del team. Questi fattori sono altrettanto decisivi”, ha aggiunto.

Redazione

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