"Chi ha visto ci aiuti"
Agguato dopo lite, Gaetano perde entrambe le gambe. Appello a chi ha sparato: “Costituisciti, tanto ti prendiamo”

Non ha più le gambe Gaetano Barbuto Ferraiuolo, il ragazzo di 21 anni picchiato e ferito da ben sei colpi d’arma da fuoco la sera di domenica, 20 settembre, a Sant’Antimo, comune a nord di Napoli, dopo una lite nata con alcuni coetanei, al momento non identificati, per presunti motivi di viabilità.
I medici dell’ospedale dei Pallegrini gli hanno amputato gli arti inferiori per salvargli la vita. Troppo gravi le condizioni del 21enne arrivato in un primo momento all’ospedale San Giovanni Di Dio di Frattamaggiore e poi trasferito, il giorno dopo, in quello della Pignasecca. Attualmente è ricoverato in prognosi riservata e in coma farmacologico. Nelle prossime ore inizierà la fase di risveglio.
Sull’episodio sono in corso le indagini dei carabinieri che hanno ascoltato l’amico di Gaetano, incensurato come lui, che quella sera si trovava in auto con il 21enne. Il giovane ha spiegato di aver avuto un diverbio con quattro ragazzi a bordo di una Opel Astra che poco dopo li hanno inseguiti lungo Corso Europa a Sant’Antimo. Erano le 11 circa quando i quattro sono scesi dalla vettura e hanno aggredito solo Gaetano prima picchiandolo e colpendolo anche con il calcio della pistola, poi esplodendogli contro numerosi colpi d’arma da fuoco, in totale sei, che hanno raggiunto il 21enne agli arti inferiori.
Una versione al vaglio dei militari dell’Arma che stanno visionando le immagini della telecamere di videosorveglianza presenti nella zona per avere ulteriori indizi riconducibili al branco che ha ridotto in fin di vita Gaetano.
Questa mattina, giovedì 24 settembre, i familiari, attraverso il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, hanno lanciato un appello video nella speranza di trovare informazioni utili a identificare i responsabili della terribile aggressione.
Gaetano, incensurato così come l’amico, è descritto come un ragazzo perbene, generoso e sempre disponibili. Lavora con papà Lorenzo nella lavanderia di famiglia. Proprio il genitore, insieme a un’altra familiare (Francesca Marotta) e alla fidanzata del figlio, Marianna Di Donato, ha sottolineato come il figlio rischi ancora la vita, chiedendo a chi ha assistito alla scena di fornire, anche in modo anonimo, informazioni preziose a rintracciare gli autori della spedizione punitiva.
“Alcuni sconosciuti, a bordo di un Opel Astra, avrebbero iniziato più volte a colpire Gaetano prima picchiandolo e poi sparando agli arti inferiori, non sappiamo il perché. L’amico che stava con lui e che è rimasto sostanzialmente illeso non ha ancora spiegato chiaramente le dinamiche della vicenda. Ringrazio il personale medico del Vecchio Pellegrini per quello che stanno facendo. Ai miei concittadini chiedo solo una cosa: aiutateci ad avere giustizia” ha dichiarato il padre.
“Vorrei rivolgermi a colui che ha sparato a Gaetano. Costituisciti, non scappare. Tanto di prendiamo, tu già sei morto dentro. Le persone ci devono aiutare, c’erano alcune di loro presenti che hanno assistito alla scena”.
“Quello che è successo al povero Gaetano è roba da Far West, poteva succedere a chiunque. Gaetano potrebbe essere il figlio di ogni napoletano. Noi chiediamo di rompere il muro dell’omertà e garantire alla giustizia queste belve. Ancora una volta chiediamo tolleranza zero sui nostri territori” ha spiegato il consigliere Borrelli a cui ha chiesto sostegno la famiglia della vittima e che stamane è stato in visita al Vecchio Pellegrini.
© Riproduzione riservata