La decisione della Consulta
Spazzacorrotti, il governo dovrà risarcire per ingiusta detenzione
Piove sul bagnato per il governo e per il ministro della Giustizia, il grillino Alfonso Bonafede. All’indomani della decisione della Corte costituzionale di dichiarare illegittima la legge Spazzacorrotti nella parte in cui se ne prevede l’applicazione retroattiva, si profila la possibilità per l’esecutivo di dover risarcire tutti coloro che in questi mesi sono stati incarcerati per effetto di questo provvedimento voluto dal tandem Bonafede-Travaglio. Il primo ad aver sollevato il problema è stato Pierantonio Zanettin, componente di Forza Italia della Commissione giustizia della Camera ed ex membro del Csm, con una interrogazione urgente presentata ieri a Montecitorio. «L’anno scorso tale illegittimità era stata denunciata, già in sede di approvazione della legge, nel corso del dibattito parlamentare», scrive Zanettin. «Le conseguenze della pronuncia appaiono dirompenti: molti cittadini italiani, noti e meno noti, in questi primi mesi di applicazione della legge non hanno potuto usufruire delle misure alternative alla detenzione e sono stati costretti al carcere, nonostante i fatti da loro commessi fossero antecedenti l’entrata in vigore della norma».
Fra gli arrestati “illustri”, l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, condannato in via definitiva per corruzione. L’equiparazione dei reati contro la Pubblica amministrazione ai reati di mafia e terrorismo, aveva precluso al Celeste, pur essendo ultrasettantenne, l’accesso ai benefici penitenziari. «Il governo è sempre rimasto sordo ad ogni richiesta di modifica di quella normativa, palesemente illegittima», prosegue Zanettin, svelando un particolare che inchioderebbe l’esecutivo alle proprie responsabilità. «Nella seduta del 20 febbraio 2019, il governo espresse parere contrario alla risoluzione a prima firma dell’onorevole Enrico Costa che lo impegnava a disporre affinché la nuova formulazione dell’art 4 bis dell’ordinamento penitenziario si applicasse solo ai fatti successivi alla sua entrata in vigore». «La maggioranza – prosegue Zanettin – nella stessa seduta di Commissione respinse detta risoluzione».
«Ora i cittadini che non hanno potuto usufruire dei benefici della legge Gozzini hanno certamente diritto al risarcimento del danno per l’ingiusta detenzione subita», sottolinea il parlamentare forzista, domandando al governo «quali iniziative di propria competenza intenda assumere per ottenere dai responsabili di questo grave vulnus costituzionale il recupero del danno erariale che deriverà allo Stato per l’ingiusta detenzione dei cittadini». Nel mirino, dunque, Bonafede che aveva sempre affermato che la Spazzacorrotti avrebbe addirittura «proiettato l’Italia come Paese leader a livello internazionale nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione». Ora il Guardasigilli rischia di mettere mano al portafogli e risarcire tutti coloro che non dovevano essere arrestati. Ogni giorno di ingiusta detenzione ammonta a 250 euro.
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