Il ministero della Salute ha disposto il richiamo del lotto di produzione 273 di spinaci della marca ‘Il Gigante’, nella confezione da 500 grammi, per sospetta contaminazione da mandragora. Gli spinaci sono prodotti dall’azienda Spinerb di Colleoni Andrea e C snc.

Nel documento relativo al richiamo delle confezioni e pubblicato sul sito del ministero della Salute si avverte a scopo precauzionale, se fosse stato congelato, di evitare il consumo del prodotto e riportarlo in negozio.

Un richiamo che arriva dopo l’episodio avvenuto lo scorso 6 ottobre in provincia di Napoli, dove dieci cittadini erano rimasti intossicati per aver mangiato presunte foglie di mandragora acquistate nella convinzione si trattasse di spinaci. Questa la versione che si era subito diffusa, generando anche un certo allarmismo, che potrebbe però essere smentita dagli esami di laboratorio.

Nella giornata di ieri sono infatti emersi i primi risultati della task force composta da ispettori e dirigenti Regione Campania e ASL Napoli3 Sud, inviata al CAAN, il centro agroalimentare di Napoli, che ha esaminato i lotti di spinaci posti sotto sequestro dopo lo scoppio della vicenda.

Dopo aver esaminato lotto per lotto, foglia per foglia, le 152 cassette di verdura analizzate nell’ambito dell’allarme sulle intossicazioni che la settimana scorsa si erano verificate nel napoletano non sono state rinvenute tracce della mandragora, “o di altra verdura non commestibile”.

“Sono stati necessari due giorni per scandagliare, foglia per foglia, il contenuto delle 152 cassette di verdura potenzialmente pericolosa – informa il Caan – Dall’accurato esame visivo e tattile del contenuto dei bancali ritirati a scopo precauzionale dal mercato, gli esperti non hanno rinvenuto alcuna presenza di mandragora, o di altra verdura non commestibile”.

Adesso si attendono gli esiti degli esami di laboratorio che verranno effettuati su alcuni campioni di foglie prelevate dagli ispettori. Se anche in questo caso non dovesse emergere alcuna traccia di erba velenosa, è chiaro che tutta la vicenda – dal grande risalto mediatico – che le otto intossicazioni alimentari hanno innescato, potrebbe dover essere rivalutata dagli inquirenti.

Redazione

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