Si alza nuovamente il tono dello scontro tra il governo di Giuseppe Conte e Confindustria. Dal palcoscenico degli Stati generali convocati dal premier a Villa Doria Pamphilj Carlo Bonomi, neo presidente degli industriali, ha attaccato duramente l’esecutivo giallo-rosso sulle misure prese fino ad ora per contrastare gli effetti della crisi economica provocata dal Coronavirus.

Bonomi ha ricordato i gravi ritardi sulla cassa integrazione, che è stata “anticipata in vasta misura da imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane”. Gravi ritardi denunciati da Confindustria anche per le “procedure annunciate a sostegno liquidità”, che ha ricordato nel confronto con Conte che “le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle dell’Unione Europea”.

Bonomi ha quindi chiesto che “si onorino i contratti e debiti verso le imprese” e che “l’impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni”

Ma non solo. Il rappresentate degli industriali ha chiesto “immediato rispetto per la sentenza della magistratura che impone la restituzione di 3,4 miliardi di euro di accise di energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione”

Parole alle quali ha risposto il premier Conte in apertura dei lavori della quarta giornata degli Stati generali: “Qualcuno crede che questo governo abbia un pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Voglio precisarlo molto chiaramente: le misure che abbiamo elaborato e inserito nei nostri provvedimenti sono dedicate al sostegno delle imprese”.

Il presidente del Consiglio ha ricordato infatti che “da parte di questo governo c’è una costante attenzione per il sostegno alle imprese. Per noi l’impresa è un pilastro della nostra società. Nessun pregiudizio da parte del governo, possiamo avere diversità di opinioni e valutazioni, ci sta, ma qui non c’è nessun pregiudizio ideologico. Preservare l’impresa e metterle in condizione di poter affrontare vigorosamente e in modo resiliente uno shock come questo è una priorità del nostro Paese, altrimenti non andiamo da nessuna parte”.

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