Se un presidente statunitense vorrà uscire dalla Nato, prima dovrà passare dal Congresso. Il parlamento americano ha infatti approvato una norma, all’interno della legge annuale sulla politica di difesa, che toglie il potere all’inquilino della Casa Bianca in merito alla partecipazione all’Alleanza Atlantica. Secondo la misura bipartisan, promossa dal senatore democratico Tim Kaine e da quello repubblicano Marco Rubio, l’uscita dalla Nato dovrà ricevere il consenso di due terzi del Senato o un atto del Congresso. Una mossa che, secondo alcuni osservatori, è stata pensata appositamente in caso di vittoria di Donald Trump alle prossime elezioni.

La mossa del Congresso

Secondo un editoriale del Wall Street Journal, infatti, la misura è stata approvata in previsione di un possibile ritorno alla presidenza di Trump. Il tycoon, ex presidente, ha deciso di correre per la Casa Bianca ed è già in campagna elettorale per vincere la leadership del partito repubblicano. Nella corsa interna al Gop, Trump è in grande vantaggio e l’unica che forse potrebbe metterlo in difficoltà è Nikki Haley, anche se al momento arranca insieme al governatore della Florida, Ron DeSantis, nei sondaggi.

Una sfida di Trump a Joe Biden, secondo le rilevazioni recenti, vedrebbe proprio il controverso tycoon trionfare. E negli ultimi mesi ha più volte minacciato di ritirare gli Stati Uniti dall’alleanza. Per questo il Congresso ha quindi reso molto più complicato questa ipotesi, togliendo potere a chiunque vincerà le elezioni previste nel prossimo anno.

Le possibili svolte in politica estera di Trump

Un ritorno di Trump alla Casa Bianca avrebbe effetti imprevedibili per gli Stati Uniti e per tutto il mondo, visto il carattere e le affermazioni del candidato repubblicano. Solo negli ultimi giorni l’ex presidente ha ammesso di voler diventare “dittatore” per un giorno, il primo in carica.

Tra le intenzioni di Trump, infatti, ci sarebbe quella di ritirarsi dalla Nato o almeno sanzionare i Paesi alleati che non rispettano l’impegno ufficiale di spendere almeno il 2% del Pil nella difesa, riporta Reuters. L’agenzia di stampa internazionale, citando diplomatici, consiglieri ed ex consiglieri di Trump, ha poi aggiunto che potrebbe anche togliere alla Cina lo status di nazione favorita nei commerci e mandare in Messico delle truppe speciali contro i cartelli della droga. L’obiettivo di Trump, sempre secondo Reuters, è piazzare dei suoi uomini fedeli nelle posizioni chiave dentro il Pentagono, al Dipartimento di Stato e nella Cia, in modo da sradicare il cosiddetto ‘Deep State‘.

Redazione

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