Stefano Tacconi tornerà allo stadio per seguire la sua Juventus. Una visita d’eccezione per l’ex portiere bianconero, atteso all’Allianz Stadium nella sfida dei bianconeri contro il Napoli di sabato prossimo assieme alla moglie Laura e ai figli Andrea e Alberto, un riavvicinamento al calcio e alla vita dopo che un aneurisma cerebrale dell’aprile 2022 lo aveva tenuto lontano dalle gioie della vita. Un problema che il bronzo di Italia ’90 ha raccontato nel suo libro “L’arte di parare. Trovare il coraggio per fronteggiare i tiri della vita”, e oggi si considera “fortunato” di poterlo raccontare.

Tacconi: “Ho conosciuto la paura”

In un’intervista alla Gazzetta dello Sport ripercorre i mesi più recenti: “Non ricordo tutto, paradossalmente sono più vividi i ricordi antecedenti. La mia famiglia si è spaventata. Ora so che significa la paura, non l’avevo mai provata prima e non è ancora passata del tutto, anche se le cose vanno meglio e sono in ripresa”.

Tacconi: “Niente fumo e alcol, ma il mangiare lo decido ancora io. Altobelli la mia bestia nera”

Tacconi è lucido a tal punto da ritrovare lo stesso entusiasmo di quando calpestava i campi più importanti di tutto il mondo: “Infatti a darmi noia è la… noia. Mi manca l’adrenalina che mi ha sempre accompagnato in tutta la vita”. Ammette di aver fatto a meno dello sport “se negli ultimi anni ne avessi praticato di più, adesso faticherei di meno”, e racconta anche di un’altra sua grande passione, la cucina: “È vero – ammette – sono famoso come portiere, ma sono cresciuto in una scuola alberghiera da ragazzo, e ora ho rispolverato questa mia passione. D’altronde dopo la malattia mi hanno tolto fumo e alcol, ma il mangiare lo decido ancora io, mi cucino tutto da solo”. Nell’intervista c’è spazio anche per qualche ricordo della sua carriera: se è vero che ha affrontato attaccanti come Maradona e Zico la sua bestia nera è un’altra: “Il mio incubo? Sempre Altobelli”.

Redazione

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