Polemiche e forti dichiarazioni hanno nuovamente scosso l’opinione pubblica in seguito al 43° anniversario della strage della stazione di Bologna, in cui persero la vita 85 persone e altre 200 rimasero ferite.

L’ex terrorista Marcello De Angelis, oggi responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio e cognato dell’ex Nar Luigi Ciavardini, ha utilizzato il suo profilo Facebook per tornare sull’accaduto: “So per certo che non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini, non è un’opinione, lo so con certezza”.

Posizione diametralmente opposta a quella espressa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva appena ribadito l’accertamento della matrice neofascista della bomba.

“Ho le idee chiare su chi è responsabile dei depistaggi”, continua De Angelis nella difesa del cognato, Luigi Ciavardini e degli altri due condannati in via definitiva, con l’accusa a giornalisti, magistrati e cariche istituzionali di mentire sulla questione

“Affermazioni Gravissime”

Le reazioni e le proteste per le parole di De Angelis, non si sono fatte attendere: “Riscrivere la storia, attribuendosi la facoltà di assolvere chi la giustizia ha definitivamente condannato, al fine di legittimare un’ideologia violenta e sanguinaria che ha lasciato una cicatrice indelebile nella carne del nostro Paese. Inaccettabile sempre, insopportabile se il tentativo proviene da un uomo delle istituzioni. Francesco Rocca chieda a Marcello De Angelis di lasciare senza altri indugi ogni incarico nel governo della Regione Lazio”, così Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva in un tweet.

Sempre su twitter, il commento del leader di Azione Carlo Calenda: “Caro De Angelis, per fortuna lei vive in un paese democratico che ha sconfitto i fascisti (come lei). Dunque nessuno la manderà al rogo. Semplicemente continueremo a combattere le sue idee in nome della democrazia e della costituzione repubblicana che i suoi amici volevano sovvertire. Il martirio le è precluso, le dimissioni no. Spero che Rocca si dia una mossa in questo senso”.

“Si tratta di considerazioni inconcepibili sul piano storico, che negano la matrice neofascista dell’attentato accertata dalle sentenze e allo stesso tempo rappresentano un attacco inaccettabile nei confronti del Capo dello Stato, che proprio pochi giorni fa si era espresso con parole inequivocabili sulla vicenda – hanno aggiunto Tidei e Nobili  di azione e Italia Viva -. Nell’esprimere la nostra vicinanza ai familiari delle vittime della strage riteniamo doveroso e indispensabile che il presidente Rocca prenda in maniera netta e chiara le distanze dalle posizioni del suo portavoce”.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha definito le dichiarazioni di De Angelis “ignobili e bugiarde”, invitandolo a confrontarsi direttamente con i familiari delle vittime della strage. “Gravissime le affermazioni di De Angelis”, ha dichiarato la coordinatrice della segreteria nazionale del Marta Bonafoni. Sulla stessa linea l’ex candidato alla carica di Presidente della Regione Lazio, nonché ex assessore alla sanità Alessio D’Amato. Fabrizio De Angelis, primo rappresentate dell’Anpi ricorda: “Ben avevamo fatto a chiedere la revoca della nomina di chi è incompatibile con il valore della Repubblica Democratica e antifascista”.

Il secondo post

Dopo il clamore suscitato dalle sue affermazioni, De Angelis è tornato sulla questione con un altro post, in cui ha ribadito il suo diritto di esprimere la sua opinione, basandola su decenni di inchiesta svolta come giornalista e parlamentare, e motivata dalla passione per la perdita di suo fratello, morto a seguito di depistaggi legati alla strage, affermando di essere pronto a pagare le conseguenze delle sue parole paragonando la sua situazione a quella del martire Giordano Bruno, e sottolineando il suo orgoglio nel difendere ciò in cui crede.

Anche il centrodestra in regione Lazio si divide sull’ex terrorista, mentre è ancora attesa una posizione ufficiale del Presidente Rocca.

Redazione

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