La conta è dolorosamente inarrestabile. La strage dei ciclisti a Milano si fa sempre più dura e non sembra esserci alcun argine per porre fine a un dramma che assume i contorni di una rotta incontrovertibile. L’ultimo caso in ordine cronologico si è verificato nella mattinata di ieri in corso XXII Marzo, dove un’automobile si è ribaltata e ha abbattuto un palo che a sua volta ha colpito una persona in sella alla propria biciletta. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che hanno estratto i due anziani rimasti incastrati dentro la vettura e hanno affidato loro alle cure del caso da parte dei sanitari. La ciclista, una donna di 42 anni, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Niguarda in gravi condizioni ma cosciente.

Stando a quanto appreso da una primissima ricostruzione, l’incidente sarebbe stato causato da una Smart uscita da una via laterale che si sarebbe immessa su corso XXII Marzo a velocità sostenuta, perdendo il controllo e piombando sulla ciclista. Ovviamente si resta in attesa dell’esatta ricostruzione della dinamica.

Martedì 29 agosto una ragazza di 28 anni ha perso la vita dopo essere stata travolta da un camion in viale Caldara, in zona Porta Romana. La giovane era in sella alla bici, è stata travolta in pieno, è rimasta schiacciata e non ha avuto scampo. Si tratta della sesta vittima in pochi mesi, sulle strade milanesi, a causa di un mezzo pesante. Il bilancio è drammatico. A novembre Silvia è stata trascinata da una betoniera sui Bastioni di Porta Nuova; a febbraio Veronica è stata investita all’angolo tra Loreto e viale Brianza; ad aprile è rimasta vittima Cristina tra via Francesco Sforza e corso di Porta Vittoria; a maggio non c’è stato nulla da fare per un cittadino di origine cinese in via Comasina; a giugno Alfina è stata investita da una betoniera in piazza Francesco Durante.

Beppe Sala, sindaco di Milano, vuole convocare un tavolo di lavoro sul tema della sicurezza dei ciclisti in città: l’obiettivo fissato sarà quello di creare un piano bici. Matteo Salvini intende ricevere al dicastero i principali produttori nazionali di biciclette per discutere di sicurezza, investimenti e tecnologia. Fonti del ministero delle Infrastrutture riferiscono che il vicepresidente del Consiglio ha ribadito «massima attenzione e disponibilità al dialogo».

Luca Sablone

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