Dichiarata la morte cerebrale
Strage durante riunione condominio, non ce l’ha fatta Fabiana De Angelis: quattro donne le vittime di Campiti
E’ stata dichiarata la morte cerebrale di Fabiana De Angelis, la donna ferita nella strage di Fidene avvenuta domenica scorsa nel quartiere di Roma durante una riunione di condominio in programma nel gazebo di un bar. Ad annunciarlo la direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea dove la 57enne era arrivata in condizioni disperate. ”In merito alla donna ricoverata l’11 dicembre scorso presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea a seguito della sparatoria avvenuta a Fidene – si legge in una nota – gli accertamenti diagnostici effettuati in queste ore hanno evidenziato un quadro clinico irreversibile. È stata dichiarata la morte cerebrale della paziente. L’Azienda esprime il proprio sentito cordoglio alla famiglia”.
Si tratta della quarta vittima, sempre donna, di Claudio Campiti, il 57enne autore della strage durante la riunione di condominio in programma nel gazebo del bar di via Monte Giberto, a Fidene. Domenica l’uomo aveva ucciso Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano, rispettivamente di 71, 55 e 50 anni, riducendo in fin di vita De Angelis e ferendo in modo non grave altre due persone, Bruna Marelli (80enne presidente del consorzio ricoverata al Policlinico Umberto I) e Silvio Paganini,67 anni, l’uomo che l’ha disarmato: (è rimasto ferito da un colpo di arma da fuoco al volto durante la colluttazione e nella giornata di ieri ha lasciato il Policlinico Agostino Gemelli”.
Sei i proiettili esplosi da Campiti e partiti da una pistola Glock 41 che aveva portato via dal poligono di viale Tor di Quinto, attualmente sotto sequestro preventivo. Nessuno dei colpi esplosi nel bar è andato a vuoto. Arrivato all’assemblea di condominio del consorzio “Valleverde”, il 57enne ha impugnato la pistola e ha sparato mirando da una distanza di circa 2 metri e ogni colpo esploso ha ucciso o ferito.
“Ha mirato in punti vitali”, ha detto il pm. Nicoletta Golisano, Elisabetta Silenzi, Sabina Sperandio sono state colpite al petto. Campiti puntava al cuore. Voleva uccidere i vertici del consorzio che nella sua mente incarna il male assoluto. E mentre sparava gridava “maledetti, mi avete lasciato 6 anni senza acqua”, hanno raccontato i testimoni. “Ha fatto una sorta di tiro al bersaglio colpendo uno dopo l’altro”, raccontano atti e testimonianze dei superstiti.
Mercoledì 14 dicembre è prevista l’udienza di convalida del fermo per Campiti per omicidio volontario di quattro persone, aggravato dalla premeditazione. I carabinieri intanto stanno battendo anche un altro fronte, quello del poligono di tiro di Tor di Quinto, dal quale l’uomo è riuscito a portar via l’arma del delitto e quasi 170 munizioni: saranno acquisiti i verbali di entrata e di uscita e anche le immagini delle telecamere di sicurezza per capire se ci siano state falle nei meccanismi di sorveglianza.
Il 57enne frequentava da tempo i poligoni (era iscritto dal 2018), aveva la tessera Platinum del poligono nazionale e domenica mattina, poco prima delle 9, l’ha mostrata, insieme al documento d’identità che avrebbe dovuto riprendere una volta terminata l’esercitazione. Invece Campiti non si è affatto diretto verso la linea di tiro, bensì ha imboccato l’uscita ed è nuovamente salito sulla Ford Ka per recarsi al bar di via Monte Giberto, a Fidene, dove nel gazebo esterno era in corso la riunione di condominio.
Ieri il prefetto di Roma Bruno Frattasi ha annunciato una stretta sui controlli nei poligoni di tiro, e d’accordo s’è detto oggi il capo della Polizia Lamberto Giannini: “E’ una tematica assolutamente all’attenzione”.
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