Gentile Direttore; un importante quotidiano nazionale riporta in prima pagina una notizia secondo la quale mio padre Bettino Craxi avvertí il colonnello Gheddafi del raid degli aerei francesi che sui cieli di Ustica nel 1980 intendeva colpire il leader libico e generando, secondo una delle tesi accreditate, la tragedia del volo civile dell’Itavia.

Il fatto riportato da Giuliano Amato é destituito di fondamento confondendo egli l’accaduto del 1980 con un episodio nel quale effettivamente mio padre, nella funzione di Presidente del Consiglio favorí il salvataggio del “Rais” Si tratta della vicenda del tentativo di eliminazione di Gheddafi da parte dei nostri alleati americani esattamente sei anni dopo nel 1986.

Il diniego del sorvolo del territorio italiano per un’operazione militare non concordata in ambito dell’alleanza di una pattuglia di caccia bombardieri in volo dalle Azzorre per andare ad eliminare il leader libico provocò un ritardo essenziale affinché egli si potesse mettere in salvo. Gli americani naturalmente ne furono molto irritati. Tuttavia sulla posizione essenziale di mantenimento dell’Italia nel perimetro occidentale l’esperienza del suo governo fu sempre assoluta.

Non condivideva l’atto unilaterale americano non ritenendo opportuno utilizzare nel Mediterraneo lo strumento della forza contro il Capo di uno Stato ritenuto in qualche modo non ostile all’Italia. Mio padre non conosceva direttamente il Colonnello e non ne aveva particolare stima ma dalla sua sorte, come i fatti nel tempo si sono incaricati di dimostrare, dipendeva la stabilità del paese nordafricano.

L’episodio narrato é oramai riferito su molti libri storici, mi limito a riportarli. L’accostamento diretto o indiretto di mio padre  Bettino Craxi alla tragedia di Ustica é totalmente fuori luogo, frutto immagino di un ricordo sfuocato. Questo non fa venire meno la mia stima ed il mio rispetto verso Giuliano Amato che fu impegnato al fianco di mio padre in una azione di Governo ancora oggi ritenuta mirabile.

La ricostruzione di Giuliano Amato

Secondo Giuliano Amato il Dc9 dell’Itavia precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980 è stato abbattuto da un missile francese. In un’intervista a Repubblica, l’ex premier precisa: “Era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi, ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi. Adesso l’Eliseo può lavare l’onta che pesa su Parigi”. Ma da Parigi arriva un secco no comment: “Non abbiamo dichiarazioni da fare”. Giorgia Meloni: “Parole importanti quelle di Amato. Gli chiederò di mettere a disposizione eventuali elementi in suo possesso”.

La replica di Meloni

“Quelle di Giuliano Amato su Ustica sono parole importanti che meritano attenzione. Il presidente Amato precisa però che queste parole sono frutto di personali deduzioni. Chiedo al presidente Amato di sapere se, oltre alle deduzioni, sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del Parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il governo possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti”. Questo è quanto affermato dalla premier Giorgia Meloni, a proposito dell’intervista di Giuliano Amato a La Repubblica sulla strage di Ustica.

 

 

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