Striscione e scritta “Antifa” contro La Russa, Meloni attacca il “clima d’odio contro bersaglio politico per le sue idee”

Prima uno striscione poi una scritta contro il nuovo Presidente del Senato Ignazio La Russa. Uno striscione su un ponte nei pressi del Colosseo e una scritta sulla serranda della sede di Fratelli d’Italia alla Garbatella. “Scritta contro La Russa firmata con la stella a 5 punte: chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno”, ha scritto sui social Giorgia Meloni, leader di Fdi e Presidente del Consiglio in pectore dopo l’affermazione alle ultime elezioni.

Ignazio Benito Maria La Russa è stato eletto Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, giovedì scorso. Una elezione che ha scatenato duri scontri all’interno del centrodestra tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. E che ha rimesso al centro del dibattito le origini politiche di Fdi: La Russa è esponente della destra italiana che ha attraversato 50 anni della storia politica. Figlio di un ex segretario locale fascista, quindi parlamentare dell’Movimento Sociale Italiano, è cresciuto lui stesso nel Fronte della Gioventù, in Alleanza Nazionale, è stato ministro con Berlusconi e ha fondato Fdi con Meloni e Guido Crosetto.

Lo striscione contro La Russa è stato esposto poco dopo le 21:30 di ieri nei pressi del Colosseo, sul Ponte degli Annibaldi. Una pattuglia dei carabinieri lo ha notato, lo ha rimosso e sequestrato. Sullo striscione, firmato dal movimento “Cambiare Rotta”, la scritta: “Benvenuto Presidente La Russa. La Resistenza continua”. Il cognome era scritto a testa in giù, come in altri casi a richiamare la fine di Benito Mussolini, Duce del Fascismo, il cui cadavere è stato appeso a testa in giù a Piazzale Loreto a Milano. Sul profilo Fb di Cambiare Rotta Roma è stato pubblicato un post, come una sorta di rivendicazione: “Ci tenevamo a portare i nostri sentiti auguri di benvenuto al nuovo presidente del Senato, ɐssnɹ ɐ˥ oᴉzɐuƃI. A quanto pare, la sua figura è ben apprezzata anche dai partiti della fantomatica ‘opposizione antifascista’. Saremo ben lieti di mostrare a questo e a questo parlamento il significato di Antifascismo Militante. Ai nostri posti ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città”.

Oltre allo striscione una scritta è comparsa sulla sede che era stata prima dell’Msi e oggi di Fdi nel quartiere Garbatella a Roma, dove tra l’altro è cresciuta Meloni che in gioventù frequentava proprio quella sede. “La Russa Garbatella ti schifa”, si legge. A seguire la stella e la sigla “Antifa”. La reazione della leader del centrodestra, che ha alzato ulteriormente il livello dello scontro con Berlusconi con le sue parole di ieri sera “Non sono ricattabile” – è arrivata subito, comparsa sulla bacheca della sua pagina Facebook.

“Le prime parole di Ignazio La Russa come presidente del Senato sono state quelle di un uomo che conosce bene il peso delle Istituzioni e che farà di tutto per rappresentare con imparzialità e autorevolezza la seconda carica dello Stato. Eppure diversi esponenti politici hanno deciso di renderlo un bersaglio, come persona e per le sue idee, rinfocolando un clima d’odio, già ben alimentato durante una campagna elettorale costruita sulla demonizzazione dell’avversario politico. E così, accade che in una sede di Fratelli d’Italia compaia una scritta contro di lui, firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno. Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull’odio ideologico, perché l’Italia e gli italiani devono tornare a correre, insieme

A condannare le parole contro La Russa anche la capogruppo del Partito Democratico alla Camera Debora Serracchiani: “Le minacce contro il senatore La Russa rappresentano un atto vile che va condannato fermamente. Dalle deputate e dai deputati democratici, solidarietà al presidente del Senato. I democratici sono stati e saranno sempre contro l’uso delle minacce e della violenza politica chiunque ne sia vittima”.