"Faremo di tutto, spero di incontrarti presto"
Studente afghano scrive lettera al rettore di Padova: “Temo di arrivare in ritardo per le lezioni”
Una commovente email scritta con garbo e gentilezza da un ragazzo afghano al rettore dell’Università di Padova per avvisare che, forse, non riuscirà a raggiungere i propri compagni di corso per l’inizio delle lezioni. Il ragazzo, la cui identità è rimasta nascosta per non metterne a rischio l’incolumità, è solo uno dei 17 studenti afghani dell’Ateneo, che si trovano in questo momento bloccati in patria, dopo che i Talebani hanno preso il potere.
Il breve testo scritto in inglese che si compone di una decina di righe è indirizzato alla casella di posta del professor Rosario Rizzuto, attualmente rettore dell’Università che quest’anno compie 800 anni, ma il cui mandato da Magnifico scadrà a ottobre quando gli subentrerà Daniela Mapelli, prima donna a ricoprire questo ruolo, in cui il ragazzo avvisa che “a causa dell’attuale orribile condizione probabilmente non riuscirà a presentarsi in orario per l’inizio delle lezioni”. Uno scrupolo che, considerati il momento storico e le condizioni in cui il giovane si trova, è stato accolto con commozione all’interno degli uffici di palazzo del Bo.
Questo il testo integrale tradotto dell’email: “Caro signore, spero che lei stia bene. Sono stato ammesso all’anno accademico 2021-2022 e beneficio di una borsa di studio del governo italiano. Il programma di studi, come mi è stato detto, partirà ad ottobre 2021. Però l’ambasciata italiana, a causa dell’attuale situazione che si è venuta a creare in Afghanistan, è chiusa e il personale ha già lasciato il Paese. Mi è impossibile presentare la domanda di visto nei tempi richiesti e temo che le difficoltà in corso comporteranno un notevole ritardo sull’arrivo a Padova. Ho paura che questa orribile condizione non mi faccia arrivare in tempo per l’inizio delle lezioni. Dunque, vorrei chiederle gentilmente di tenere in considerazione il mio caso”.
Il rettore si sta muovendo in questi giorni per mettersi in contatto con tutti gli studenti afghani che sarebbero dovuti approdare quest’anno nell’Università di Padova, anche se quattro risulterebbero ancora dispersi. Così Rizzuto replica: “Siamo perfettamente consapevoli e molto preoccupati di quanto accade in Afghanistan. Ti assicuro che non vediamo l’ora di averti come studente. So che potresti sforare i termini formali per l’immatricolazione a Padova, ma faremo di tutto per aiutarti ad ottenere il visto e a raggiungere in sicurezza il nostro Paese. Chiederemo al nostro governo di inserirti nell’elenco dei cittadini afgani che potranno imbarcarsi sui voli per Roma e ottenere il visto attraverso una procedura semplificata. E spero di avere presto l’occasione di incontrarti personalmente a Padova”.
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