Alta tensione per il Green Pass anche in università. A Bologna, facoltà di Filosofia. 50 studenti hanno visto saltare la lezione che stavano seguendo perché l’Università l’ha annullata perché una ragazza si è rifiutata di lasciare un’aula anche se priva dell’“infame tessera verde”. Ovvero: non aveva il Green Pass – il certificato vaccinale che attesta la vaccinazione, un tampone negativo o la guarigione recente dal coronavirus – e non perché lo avesse dimenticato ma per quella che definisce un’azione di “disobbedienza”. Avrebbe potuto seguire le lezioni da casa, in Didattica a distanza, ma non in presenza. E invece niente: è rimasta in aula e ha aperto il caso.

Un altro caso, a pochi giorni dall’estensione a lavoratori pubblici e privati dell’obbligo della certificazione vaccinale. La studentessa si chiama Silvia, ha 20 anni, è iscritta al secondo anno di Filosofia ed è una delle voci del gruppo “Studenti Unibo contro il Green Pass”, e ha rivendicato la sua azione sui social e sabato pomeriggio durante una manifestazione di “studenti no green pass” che si sono riuniti nel cortile Guido Fanti a Bologna. I fatti si sono verificati mercoledì scorso: lezione di Psicologia cognitiva della professoressa Luisa Lugli nella sede di via Azzo Gardino. La 20enne era entrata passando dai controlli all’accesso dove le era stato fatto notare che era necessaria la certificazione per assistere alla lezione.

Lei si è seduta agli ultimi posti, pur senza il Green Pass, e non era la prima volta. Alla fine della prima ora l’addetto ai controlli ha segnalato l’irregolarità alla docente. Silvia ha rifiutato l’invito a lasciare l’aula e quindi la docente ha sospeso la lezione. “Mi è dispiaciuto dover arrivare a sospendere la lezione, ma la presenza in aula senza green pass viola una norma dello Stato e non posso permetterlo”, ha spiegato alla stampa locale il coordinatore del corso di laurea Luca Guidetti. La situazione è diventata caotica, rabbiosa. Alcuni pendolari avrebbero chiesto alla ragazza di rimborsare loro il prezzo del biglietto per arrivare in università. 

Guidetti ha quindi condannato “qualsiasi infrazione della legge italiana. Se dovessero verificarsi nuovamente, verranno immediatamente informati il direttore di Dipartimento e gli organi di Ateneo, i quali provvederanno ad adottare i provvedimenti per impedire tali comportamentiIl prorettore dell’Università, Mirko Degli Esposti, ha spiegato che l’obiettivo dell’Alma Mater è quello di evitare di chiamare le Forze dell’ordine: “Il mio richiamo è alla responsabilità, vorrei che la gente avesse più memoria: un anno fa avevamo aule e biblioteche vuote, nessuno vuole tornare lì, vaccini e Green Pass sono gli strumenti per evitarlo”.

La versione di Silvia

“Sono qui per raccontare un giorno di straordinaria follia all’università – aveva raccontato invece la studentessa nel suo intervento in piazza – dall’inizio delle lezioni non ho aderito all’infame tessera verde, uno strumento di controllo e discriminazione. Mi sono sempre presentata ma sono stata invitata ad uscire perché non ho il diritto di seguire le lezioni che la mia famiglia paga con una generosa ed esagerata somma di tasse annuali”, ha esordito.

“Mi è stato detto da alcune prof che mi sarei dovuta allontanare dalla struttura o in caso contrario prendermi la responsabilità dell’annullamento della lezione. Molto coerente essere sbattuta fuori da un corso di Filosofia!”. Quindi ha raccontato di episodi di aggressione, parlato di “linciaggio” almeno tentato. “Quello che volevo raccontare oggi è stata la reazione di spropositata violenza che è scaturita da chi si sente protetto da normative illegittime: i miei compagni di corso a seguito della scelta della prof di sospendere la lezione, studenti che si suppone abbiano una coscienza critica, hanno inveito con urla, scherno e insulti nei miei confronti. Addirittura con pretese, da parte dei pendolari, di essere rimborsati. Fuori dall’università un gruppo si è riunito letteralmente per minacciarmi con frasi del tipo ‘se non fossi stata una donna le avresti già prese’, insomma sarei stata menata”.

Alta tensione No Green Pass

Il racconto della 20enne proprio nel pomeriggio in cui a Roma esplodevano gli scontri tra No Green Pass e forze dell’ordine. Violenze che hanno portato all’assalto della sede del sindacato CGIL e a tensioni nei pressi di Palazzo Chigi, sede del governo. Solo ieri è stato sospeso dall’Ateneo un professore di filologia romanza, Francesco Benozzo, che non si era vaccinato e non aveva presentato il Green Pass mentre presso lo stesso ateneo si è formato il gruppo di dipendenti contro il Green Pass, composto da docenti e personale tecnico-amministrativo, che hanno inviato anche una diffida al rettore uscente Francesco Ubertini e al direttore generale dell’Ateneo.

Il decreto legge del 6 agosto ha previsto che “dal 1° settembre e fino al termine dello stato di emergenza fissato al 31 dicembre di quest’anno, tutti gli studenti universitari e quelli dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) oltre al personale, sia docente sia tecnico-amministrativo, del sistema universitario e di quello AFAM per le attività in presenza dovranno possedere ed esibire il green pass previsto dall’art. 9 del decreto-legge 22 aprile 2021”. Eccezion fatta per le persone esentate dalla campagna vaccinale.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.