Sono in corso nel ribunale di Palermo gli interrogatori di tre dei sette arrestati per la violenza di gruppo nei confronti della 19enne palermitana stuprata dal branco la notte del 7 luglio in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Davanti al gip Marco Gaeta oggi compariranno Cristian Maronia, Samuele La Grassa ed Elio Arnao.

Sabato scorso è stato interrogato l’unico minorenne all’epoca dei fatti dal gip del tribunale per i minorenni. Il più giovane degli arrestati ha confessato la violenza e il giudice lo ha scarcerato affidandolo ai servizi sociali. Sono invece ancora in cella i primi tre finiti in manetta ad inizio agosto: si tratta di Angelo Flores, l’unico che la vittima conosceva, Gabriele Di Trapani e Cristian Barone.

Intanto, nello stesso giorno in cui vanno davanti al gip di Palermo tre dei sette arrestati per la violenza di gruppo a Palermo, uno degli indagati, Cristian Maronia, da venerdì in custodia cautelare in carcere, viene difeso su un profilo TikTok con sei video in cui appare in primo piano, con in sovraimpressione didascalie a sua difesa.

I contenuti sono stati prodotti da Maronia mesi fa. A pubblicare i video nelle ultime ore, in concomitanza con l’interrogatorio di garanzia, non è stato dunque l’indagato ma qualcuno che era in possesso dei video. Nei video, si leggono didascalie in cui chi scrive dice che si è trattata di una vicenda privata, nella quale è stato trascinato da amici coi quali sarebbe stato meglio non aver fatto mai conoscenza. A colpire è l’uso dell’emoji che ride fino alle lacrime e l’hashtag #nonhofattonulladimale, rapidamente utilizzato dagli altri utenti anche su altri social.

Maronia, nei video, canta e accenna passi di danza. Da quanto risulta dopo le prime verifiche, il profilo sarebbe stato aperto venerdì scorso, dopo l’arresto, ma la famiglia di Maronia ha fatto sapere, attraverso il suo legale, che “quei video sono un fake”.

Redazione

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