La decisione
Suicidio assistito, Sibilla Barbieri è morta in Svizzera: il ‘no’ della ASL e il suo ultimo video per i malati oncologici
Dopo il diniego da parte dell’ASL romana di ricevere assistenza medica per la morte volontaria Sibilla Barbieri, regista e attrice romana malata oncologica terminale, ha scelto di andare in svizzera per usufruire del suicidio assistito. La notizia è stata pubblicata dall’associazione Coscioni.
Barbieri è stata accompagnata in Svizzera da suo figlio e dall’ex senatore radicale Marco Perduca. Entrambi si autodenunceranno alle autorità italiane (assieme al legale dell’Associazione Soccorso Civile che ha organizzato e sostenuto il viaggio, Marco Cappato) e rischiano fino a 12 anni di carcere.
La discriminazione tra malati oncologici
La scelta di Barbieri è arrivata dopoché l’ASL romana aveva comunicato la sua decisione di rifiutare la richiesta di suicidio assistito, considerando che le su condizioni non soddisfacevano i requisiti stabiliti dalla sentenza Cappato\Dj Fabo della Corte costituzionale per accedere al trattamento di fine vita, primo fra i mancanti, quello della dipendenza da trattamento di sostegno vitale.
In un video, Barbieri aveva espresso la sua preoccupazione per la discriminazione tra i malati oncologici e coloro che si trovano in altre condizioni non terminali.
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