Arrivano conferme sul fatto che dietro la morte di Larimar Annaloro, la ragazza di 15 anni che pochi giorni fa a Piazza Armerina, in provincia di Enna, si è tolta la vita nel giardino della sua casa di campagna – impiccandosi all’altalena – ci possa essere l’ombra di un caso di revenge porn.

Larimar Annaloro, la conferma della sorella sul revenge porn

Ad alimentare i sospetti è la sorella maggiore dell’adolescente, una giovane donna che vive in Lombardia, arrivata in Sicilia – dove la sua famiglia si era da poco trasferita – a seguito della tragica notizia. La donna è stata intervistata durante la trasmissione di Rai 2 «Ore 14» e ha parlato di immagini intime che circolavano tra i suoi compagni di scuola, scattate alla sorella e “inviate” in chat. E nelle ipotesi prende corpo anche il caso della lite con una coetanea che l’accusava di averle “rubato il fidanzato”. Larimar infatti era legata con un ragazzo di un altro paese.

Larimar Annaloro, il giorno del suicidio: il litigio a scuola e ‘le malelingue’ 

Non è stato sereno l’adattamento della ragazza nella nuova vita in provincia di Enna, iniziato un anno fa, dove assieme alla famiglia, per metà di origini cubane, con papà operaio, madre barista e due fratelli, si era trasferita. Nel suo ultimo giorno la giovane aveva lasciato scuola, il liceo scientifico della città – prelevata dalla madre – intorno a mezzogiorno. “Non si sentiva bene,” raccontano i compagni dopo averla vista litigare con una ragazza. Una scena violenta, con le due venute alle mani. “La verità è che era finita nel mirino di troppe malelingue da quando era arrivata in Sicilia”, dice un altro compagno, mentre nei giorni scorsi la dirigente scolastica aveva rassicurato che “la ragazza veniva descritta dai suoi insegnanti come serena, vivace, bene inserita in classe e con un ottimo profitto”.

Derisa dalle compagne

Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, una compagna – testimone della lite – ha riferito che “quella ragazza le contestava di avere avuto una storia col suo ex” e che “diceva di aver visto un video”.  Ma la cosa più drammatica “è che poco dopo Larimar è stata accerchiata da altre coetanee, che l’hanno insultata”. Derisa, al punto di pensare al suicidio. Poco dopo, nel pomeriggio, a casa, è stata proprio la madre – rincasata dopo appena 45 minuti di assenza – a fare la drammatica scoperta. I soccorsi sono stati inutili: il personale medico ha tentato di rianimarla per oltre mezz’ora senza successo. Da giorni la Procura di Enna ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio e gli investigatori stanno analizzando il cellulare e il computer della ragazza per trovare ulteriori prove.

Redazione

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