Ambiente
Sunak dà il via libera a nuove trivellazioni. Le scelte dei Conservatori che ignorano la crisi ambientale
Le nuove estrazioni di petrolio e gas nel mare del Nord mirano a irrobustire l’indipendenza energetica dalla Russia. Ein vista delle prossime elezioni, il partito del primo ministro sembra aver preso un’indirizzo netto sulle politiche ambientali

Via libera a 100 nuove trivellazioni nel mare del Nord. È in una recente visita in Scozia che il primo ministro inglese Rishi Sunak ha annunciato il lascia passare a decine di nuove licenze, che stando alle sue parole permetteranno l’inizio di un movimento proiettato a rafforzare l’economia della Gran Bretagna e il potere d’acquisto dei suoi cittadini.
Nuove estrazioni di petrolio e gas che si inseriscono in un contesto nettamente controcorrente rispetto agli appelli delle Nazioni Unite volti a fermare gli sviluppi dei combustibili fossili, e la vendita di nuove auto a combustione interna a partire dal 2030. La volontà di Sunak, come dichiarato negli scorsi mesi, resta quella di portare il Paese al raggiungimento dell’indipendenza dalle risorse energetiche russe, col desiderio di riconquistare parte del consenso pubblico, distinguendo ancora di più la politica dei Conservatori, dalle visioni del Labour.
Un obiettivo politico nascosto già nelle prime decisioni anti-ambientaliste emerso nel dibattito sull’Ulez (Ultra Low Emission Zone, le zone di Londra e di altre città dove viene imposta una tassa giornaliera di 12 sterline ai veicoli diesel o ad alta emissione di gas nocivi), quando i Conservatori poche settimane fa avevano sorprendentemente vinto un’elezione suppletiva per un seggio a Uxbridge periferia di Londra,(lasciato libero dalle dimissioni di Boris Johnson come deputato) in larga parte sede di piccole ditte e frequentato da lavoratori autonomi.
Il partito, e il leader in primo luogo con le sue parole: “Io sto dalla parte degli automobilisti”, si erano assicurati il consenso popolare con una netta posizione contraria alla tariffa sulle auto inquinanti. Un episodio simbolo della nuova strada intrapresa. Forse fruttuosa, almeno nelle urne. Poco meno di 500 voti di differenza, ma abbastanza per vincere. Così, con le politiche ambientali sempre più terreno di divisione tra le forze politiche, e l’obiettivo di Sunak di ridurre la pressione fiscale sulle auto inquinanti, i Conservatori si preparano a ridurre gli attuali 17 punti di svantaggio nei sondaggi.
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