La partita nei Tories
Sunak si candida per il dopo-Truss a Downing Street, sullo sfondo resta l’ipotesi Boris Johnson: ‘giallo’ sul patto unitario proposto al suo ex ministro

Dopo Penny Mordaunt è il turno di Rishi Sunak. Sono ufficialmente due i candidati in Inghilterra per la leadership del Partito Conservatore e, di conseguenza, della poltrona di primo ministro che la dimissionaria Liz Truss lascerà tra pochi giorni.
L’ex Cancellerie dello Chiacchiere, equivalente britannico del nostro ministro dell’Economia, ha rotto gli indugi annunciando ufficialmente il suo secondo tentativo di scalare il partito, dopo la delusione provata nell’essere sconfitto due mesi fa proprio da Truss.
Sunak, 42enne di origini indiane ed ex ministro nel governo Johnson, un passato da banchiere alla Goldman Sachs e sposato con una ricca ereditiera indiana, in un messaggio sui social si è impegnato ad attuare il manifesto elettorale del 2019, ma anche a rimettere “in sesto l’economia” in un momento difficile di crisi all’insegna della “competenza e dell’integrità”.
The United Kingdom is a great country but we face a profound economic crisis.
That’s why I am standing to be Leader of the Conservative Party and your next Prime Minister.
I want to fix our economy, unite our Party and deliver for our country. pic.twitter.com/BppG9CytAK
— Rishi Sunak (@RishiSunak) October 23, 2022
La candidatura dell’ex ministro appare al momento quella più forte: Sunak secondo un conteggio della BBC avrebbe raccolto l’endorsement di 130 dei 357 deputati dei Tories, ben più della soglia minima di 100 necessaria ad accedere al “secondo turno”, quando a votare saranno i 140 mila iscritti al partito. Mourdant, ex ministra e leader della maggioranza conservatrice alla camera dei Comuni, sarebbe solamente a quota 23.
Sullo sfondo c’è però l’ingombrante questione della possibile candidatura dell’ex premier Boris Johnson, che Sunak aveva contribuito a far cacciare da Downing Street con le sue dimissioni per la nota questione del Partygate, le feste a cui BoJo ha partecipato durante il lockdown del Paese e in violazione delle norme imposte proprio dal suo governo.
Johnson e Sunak si sono incontrati sabato sera a Londra per un colloquio durato oltre tre ore. Secondo indiscrezioni che non hanno trovato conferma ufficiale BoJo avrebbe proposto un patto al suo ex Cancelliere dello Scacchiere: Johnson sarebbe pronto ad offrirgli un ruolo chiave nel suo esecutivo in cambio del ritiro della candidatura, probabilmente la poltrona di vicepremier e di nuovo il ministero delle Finanze, in cambio dell’appoggio alle prossime elezioni che si terranno nel 2024.
Un patto che i commentatori inglesi hanno accolto con stupore. Non solo Sunak godrebbe dei favori della maggioranza dei deputati Tory, ma stando ai sondaggi più recenti, salvo clamorosi cambi di rotta, per i Conservatori le prossime elezioni potrebbero essere “un bagno di sangue” con una sconfitta di larga portata contro i Laburisti.
Attualmente comunque Johnson non ha ancora annunciato la candidatura ufficiale, anche se “lo farà”, assicura Jacob Rees-Mogg, membro del governo e suo sostenitore. Per il regolamento interno al partito, alle 14 di lunedì 24 ottobre verrà reso noto il risultato del “primo turno”, ovvero gli endorsement ricevuti dai candidati. Se Sunak dovesse risultare l’unico sopra quota 100, diventerebbe automaticamente leader del partito e premier. Se i tre candidati dovessero superare tutti i cento voti (i deputati votanti sono 357, ndr) gli stessi parlamentari voteranno per eliminarne uno. Se a quota cento dovessero arrivare in due, i deputati indicheranno il loro preferito ma a quel punto saranno in ogni caso i 140mila iscritti al partito a decidere chi sarà il leader, con la proclamazione resa nota venerdì prossimo.
© Riproduzione riservata