Nel primo giorno dei controlli del green pass per i passeggeri del trasporto pubblico, sono scattate già le prime sanzioni. A Roma, durante le verifiche dei certificati verdi imposte con il decreto decreto legge del 26 novembre scorso, gli agenti della polizia locale hanno multato un cittadino alla fermata dei bus di piazzale Flaminio. Quando le forze dell’ordine gli hanno chiesto di esibire il green pass, l’uomo, un 50enne romeno, ha detto: “Non ce l’ho perché volevo vaccinarmi nei prossimi giorni”. La sua giustificazione, però, non è stata accettata dagli agenti, che gli hanno comminato una sanzione di 400 euro, come previsto dal decreto legge.

Da questa mattina, nella Capitale è operativa una task force della polizia locale di Roma capitale, per il controllo del green pass. I vigili chiedono il certificato verde agli utenti del trasporto pubblico direttamente sulle banchine degli autobus o ai capolinea delle stazioni metro.

La sfida dell’Atac

Ma le verifiche dei certificati verdi sui mezzi pubblici, al via oggi e per quanto a campione, si rivelano una sfida. A Roma l’Atac, che vanta un organico di 11mila dipendenti, ha appena 250 controllori per 1.500 bus, sei linee di tram e altre tre di metropolitane.

Le aziende del trasporto locale sono in attesa di chiarimenti da parte del governo sul ruolo dei controllori, che figurano come agenti di polizia amministrativa, non giudiziaria. Questi, possono sì sanzionare un passeggero se non ha obliterato il biglietto, ma hanno le mani legati quando si tratta di multare chi non è in possesso del certificato verde, soprattutto se devono applicare la sanzione massima, cioè mille euro. In questo caso, i controllori devono attendere l’arrivo di poliziotti, carabinieri o vigili urbani.

Nonostante le rassicurazioni del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, le aziende del settore e i sindacati però insistono sul fatto che c’è poca chiarezza in merito alle competenze dei verificatori e che le nuove norme fanno riferimento ai controlli, non alle sanzioni.

L’attività degli agenti

In presenza di trasgressori, quindi, i controllori dovranno chiamare le forze dell’ordine sia per elevare le sanzioni sia per costringere i passeggeri a scendere in caso di resistenza.

La gran parte dei 250 verificatori, come disposto dall’azienda della mobilità capitolina, sarà a bordo di bus, tram e treni della metro, mentre la restante sosterà davanti ai tornelli delle stazioni della metro per chiedere agli utenti la certificazione. Atac ha individuato 30 tra capilinea e metro da sorvegliare con maggiore attenzione. Qui i controllori saranno affiancati da circa 800 uomini delle forze dell’ordine. Secondo il piano congiunto di Prefettura e Questura di Roma, i 40 commissariati della città metterà ciascuno a disposizione due pattuglie due pattuglie; stesso discorso per le 24 compagnie dei carabinieri: in strada ci saranno due veicoli dedicati.

I controlli a campione, come suggerito dalla circolare diffusa dal Viminale, saranno però ridotti nelle ore di punta, per “non compromettere le esigenze di fluidità del servizio, soprattutto allo scopo di scongiurare, specie nel trasporto pubblico locale di superficie, possibili assembramenti ed eventuali ricadute di ordine pubblico”.