Fifa e Uefa non possono giustificare il loro comportamento anticoncorrenziale come se fossero gli unici depositari di certi valori europei, soprattutto se questo deve servire da una scusa per sostenere un monopolio dal quale poter escludere o ostacolare l’iniziativa di quella che aspira ad essere la sua concorrente, la Superlega“. Questa la sentenza del Tribunale provinciale di Madrid che ha respinto l’opposizione dell’Uefa, la società che gestisce il calcio in Europa, in merito alla Superlega, la nuova competizione tra i top club d’Europa lanciata nell’aprile del 2021 e smorzata nel giro di pochi giorni con tre club (Real Madrid, Juventus e Barcellona) su 12 che in questi anni hanno continuano a coltivare l’idea di un torneo d’Élite.

In attesa che arrivi la decisione finale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (in programma a marzo), i tre magistrati spagnoli ordinano a Fifa e Uefa di “astenersi dall’adottare qualsiasi provvedimento o azione e dal rilasciare qualsiasi dichiarazione, nel corso del dibattimento del procedimento principale, che impedisca o ostacoli, direttamente o indirettamente, la preparazione o lo sviluppo della Superlega”.

E ancora, il Tribunale Provinciale di Madrid vieta a Fifa e Uefa, “di annunciare o minacciare qualsiasi misura disciplinare o sanzionatoria nei confronti dei club, dirigenti e persone dei club e/o o giocatori che partecipano alla preparazione della Superlega”. Nella sentenza, diffusa dal quotidiano sportivo spagnolo “AS“, molto vicino al Real Madrid, i giudici spiegano che “alla luce delle indicazioni che ci sono state messe a disposizione, non ci sembra giustificabile il comportamento dei convenuti a tutela degli interessi generali del calcio europeo. Quella che avvertiamo è un’azione che ha tutte le caratteristiche di un ingiustificabile abuso da parte di chi detiene una posizione di dominio”.

“Inoltre – si legge ancora nella sentenza – non possiamo presumere in questa procedura cautelare che il meccanismo di distribuzione degli utili utilizzato da Fifa e Uefa, che non è contrassegnato o controllato da un regolatore pubblico indipendente, costituisce necessariamente il meglio possibile per gli interessi generali dello sport”.

Lo scorso dicembre l’avvocato generale dell’Unione Europea Athanasios Rantos, ha sostenuto invece che Fifa e Uefa non violano le norme sul monopolio. Le regole dei due enti, che sottopongono ad autorizzazione preventiva qualsiasi nuova competizione, per Rantos “sono compatibili con il diritto della concorrenza dell’Unione, in quanto restrizioni giustificate da finalità legittime, ossia la garanzia che a terzi non sia indebitamente negato l’accesso al mercato al punto da falsare la concorrenza su tale mercato”.

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha così commentato la sentenza proveniente dalla Spagna: “Aspetterei marzo, tra un paio di mesi ci sarà la decisione dell’Unione Europea che mi sembra abbastanza orientata. La sentenza di Madrid lascia il tempo che trova perché riguarda il territorio spagnolo. Vedremo che succederà a livello europeo”.

Redazione

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