Verso le elezioni
Suppletive, Letta candidato a Siena senza simbolo PD: una scelta tra “spirito di coalizione” e timori per il caso Mps
Con Enrico Letta, ma senza il simbolo del Partito Democratico. Il segretario Dem, candidato del centrosinistra a Siena per le suppletive della Camera che si terranno il prossimo 3 e 4 ottobre, non utilizzerà alcun simbolo di partito per tentare di prendere il posto di Pier Carlo Padoan, l’ex ministro Dem che lasciò lo scranno per andare a presidere Unicredit.
Nella corsa nella città del Montepaschi, che proprio Unicredit potrebbe acquisire nei prossimi mesi, Letta sarà appoggiato dalle forze che sostenevano il governo Conte II: Pd, Movimento 5 Stelle, Mdp-Articolo Uno e soprattutto Italia Viva, che dopo iniziali reticenze alla fine ha deciso di sostenere il segretario Dem.
La scelta di correre senza il simbolo Pd in una roccaforte della sinistra come Siena è stata l’occasione per gli avversari di Letta, in primis Matteo Salvini, di attaccare l’ex premier: “Il centrodestra ha scelto per Siena un candidato di Siena, un imprenditore del vino, orgoglioso della sua squadra e della sua città — attacca Matteo Salvini, riferendosi all’imprenditore vitivinicolo Tommaso Marrocchesi Marzi —. La sinistra invece candida il segretario del partito che ha distrutto storia e patrimonio del Mps e, per la vergogna, si presenta senza il simbolo del Pd“.
Sullo sfondo c’è proprio la questione Montepaschi, banca di sistema e di territorio: l’acquisizione da parte di Unicredit potrebbe infatti portare a ripercussioni forti per l’occupazione. Secondo la Cgil solo in Toscana sarebbero a rischio 2500 posti.
Ecco il simbolo per le suppletive nelle province di Siena e Arezzo. Scelto per privilegiare #allargamento e spirito di #coalizione. E Salvini che annuncia una nuova calata, con visite in ogni comune del collegio? Bene. Come già l’anno scorso alle regionali in Emilia e Toscana. pic.twitter.com/hMbHQ6gPPP
— Enrico Letta (@EnricoLetta) August 29, 2021
Per questo Salvini ha già annunciato che tornerà a Siena il 6 settembre per “presentare la proposta per il rilancio del Monte e per ribadire i no alla svendita, a migliaia di licenziamenti e alla chiusura di centinaia di sportelli”.
In realtà la scelta di correre senza il simbolo del PD è stata l’occasione di una nuova stoccata da parte di Stefano Scaramelli, consigliere regionale di Italia Viva da sempre critico contro la candidatura di Letta, nonostante l’appoggio dato dal suo partito al segretario Dem. “Ricordo le grandi battaglie del Pd, da dove provengo, contro “l’uomo solo al comando”: Salvini, Berlusconi e altri. E ricordo le battaglie interne al partito contro Renzi che non utilizzava il simbolo del Partito democratico alla Leopolda: hanno scordato già tutto?”, ha evidenziato Scaramelli, che prima dell’accordo PD-IV era il nome forte dei renziani per correre nel collegio uninominale proprio contro Letta.
Ma proprio Letta, presentando su Twitter il simbolo, ha rilanciato: “Scelto per privilegiare allargamento e spirito di coalizione. E Salvini che annuncia una nuova calata, con visite in ogni comune del collegio? Bene. Come già l’anno scorso alle regionali in Emilia e Toscana”.
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