Niente da fare per la candidatura di Elisabetta Trenta alle suppletive della Camera nel collegio uninominale di Roma Primavalle. È stata la stessa ex ministra della Difesa del M5S, che si era presentata con NOI-Nuovi Orizzonti per l’Italia, ad annunciare il suo dietrofront.

La motivazione? Un problema di firme. Le sottoscrizioni per presentare la sua candidatura nella zona non sono arrivate a quota 300 e quindi non sono state sufficienti. Secondo quanto dichiarato dalla Trenta, molte erano di persone non residenti in quel collegio.

“Il Movimento non mi ha supportato”

Un breve post per ringraziare tutti coloro che in poco tempo hanno sostenuto la mia candidatura per il seggio di Primavalle e coloro che mi hanno aiutata fattivamente in questi giorni agostani” ha scritto Elisabetta Trenta su Facebook. “Le sottoscrizioni per la lista sono state più del necessario ma molte erano di cittadini non residenti nel collegio. Grazie comunque ai tanti che mi hanno espresso fiducia”.

L’ex ministra ha dichiarato all’Ansa: “Sono soddisfatta ugualmente perché le firme che ho raccolto in pochissimo tempo erano molte di più del necessario, ma purtroppo non tutte sono state utili, soprattutto per questioni di territorialità” ha raccontato. Esprimendo rammarico per il mancato sostegno del Movimento, rimasto senza alcun candidato nonostante la vittoria del 2018 con Emanuela Del Re: “Mi ha fatto piacere il sostegno finale anche di alcuni attivisti a 5 stelle. Mi spiace, invece, che il Movimento, che non ha presentato nessuno, non abbia deciso di supportarmi. In questo caso avremmo raccontato un’altra storia.

Il ritiro di Elisabetta Trenta lascia quindi campo libero agli altri quattro candidati: Andrea Casu, segretario del Pd Roma per il centrosinistra; Pasquale Calzetta per Forza Italia; l’ex pm Luca Palamara che correrà da solo e Giovanni Antonio Cocco, tesoriere del Partito Liberale sostenuto da Vittorio Sgarbi.

Roberta Davi

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