Ora lo studio degli alieni entra nel vivo, e la Nasa è pronta a condividere le sue scoperte. Nel corso di una conferenza stampa convocata oggi nel suo quartiere generale a Washington, il numero uno dell’ente spaziale americano, Bill Nelson, ha presentato il rapporto sugli UAP, realizzato da 16 esperti di una commissione indipendente tra cui “alcuni dei più importanti scienziati, professionisti dei dati e dell’intelligenza artificiale ed esperti di sicurezza aerospaziale del mondo”.

D’ora in avanti agli Unidentified Anomalous Phenomena sarà dedicata la nuova figura di un direttore di ricerca, la cui identità rimane misteriosa. “Questa è la prima volta che la Nasa intraprende un’azione concreta per studiare seriamente gli Uap – ha dichiarato Nelson – al momento non ci sono prove che abbiano un’origine extraterrestre”. Su centinaia di avvistamenti UFO è stato ammesso che non c’erano risultanze della presenza di alieni dietro i tanti fenomeni inspiegabili, pur non escludendo questa possibilità.

La grande novità arriva dal fatto che l’azienda è pronta a condividere i dati con maggiore trasparenza. “Noi siamo il governo americano e saremo aperti al riguardo”. Nel rapporto odierno, composto da 36 pagine, sono presente osservazioni tecniche e scientifiche sul progetto. Poche conferme, ma nessuna esclusione: non si nega la possibilità di “una potenziale tecnologia aliena sconosciuta che opera nell’atmosfera terrestre”; si ammette che “gli oggetti devono aver viaggiato attraverso il nostro sistema solare per arrivare nel nostro spazio” e viene precisato che “il direttore utilizzerà l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico nel processo di raccolta e analisi dei dati”.

Tra le domande più curiose nella conferenza stampa, anche quella relativa ai fossili “non umani” mostrati in Messico nei giorni scorsi : in merito alle foto virali dei presunti alieni, il dottor David Spergel, ha dichiarato alla BBC: “Si rendano i campioni disponibili alla comunità scientifica mondiale e vedremo cosa c’è”.

Redazione

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