Matteo Renzi è stato intervistato dal Fatto Quotidiano e ha citato Giuseppe Conte per un’alleanza a sinistra. Detta così sembra uno scherzo, o l’inizio di una barzelletta. E almeno fino a pochi giorni fa lo era. Ma si sa, le cose cambiano velocemente in politica e quindi oggi è la realtà. Dopo la sua apertura a entrare stabilmente nel centrosinistra, il leader di Italia Viva da giorni spiega la sua nuova posizione in merito al futuro campo largo che andrà dai renziani alla Sinistra italiana e al Movimento 5 Stelle.

La svolta di Renzi è compiuta, intervistato dal Fatto Quotidiano cita Conte

Per Renzi, “Meloni su tutti i temi di merito non risponde a niente e cambia idea su tutto”. In merito al suo spostamento verso sinistra, l’ex premier è chiaro: “Nel 2026 o nel 2027 quando ci saranno le politiche se giochiamo con i veti vince la Meloni. Senza veti vinciamo noi”. Quella targata sinistra “è un’alleanza molto difficile da costruire e ci vorrà un contratto alla tedesca, per usare le parole di Giuseppe Conte, in un’altra era geologica, con il governo giallo-verde. Bisognerà mettersi lì”, cercare i temi in cui si può convergere “e trovare l’accordo”. Poi il suo leitmotiv di questi giorni: “Nel momento in cui devo scegliere tra centrosinistra e centrodestra preferisco fare l’ala Blair nel centrosinistra che essere inconcludente nel Terzo Polo. Io mi sento un centro che guarda alla sinistra”.

Renzi e l’alleanza a sinistra: andare avanti per tappe

L’unica strada per Renzi è quella di “andare avanti per tappe“. La “tappa di avvicinamento n.1 è la raccolta delle firme per il referendum sull’autonomia. Se, putacaso, ce la giochiamo anche sul quorum e ci riusciamo il governo va a casa. Tennisticamente è la prima palla break che abbiamo con la Meloni”. “Poi ci sono le regionali. E noi siamo pronti a sederci con il centrosinistra. Ci sono veti? Schlein ha detto di no. Andiamo a vedere. Se tu metti insieme i veti, va bene così, ma se poi perdi le elezioni ne devi rispondere ai cittadini” ha aggiunto il leader di Italia Viva. “Io penso che l’alternativa sia Meloni, Salvini, Vannacci, da una parte e il centrosinistra dall’altro. Se qualcuno vuole sedersi intorno ad un tavolo siamo disposti a ragionare sui compromessi” ha ribadito il concetto.

Renzi e le elezioni regionali in Liguria: nessun veto su Orlando

Nell’intervista al Fatto Quotidiano online, Renzi parla anche delle prossime elezioni regionali in Liguria per il post Toti: “Andrea Orlando è stato mio ministro. Poi mio rivale. Su una marea di questioni mi sono scontrato con lui. Non so se sarà lui il candidato per la Liguria, ma se non ci sono veti e ci si mette a sedere, non è detto che si faccia l’accordo, ma se io non voglio veti io non ne metto. Noi ci siamo”. “Ma il risultato della Basilicata dimostra che gli errori del centrosinistra con i veti portano il centrodestra a vincere con i nostri voti. E io suggerirei una scelta diversa: far vincere il centrosinistra senza veti con i nostri voti. Vale per la Liguria. Vale per l’Emilia Romagna, dove con De Pascale è in corso un bel confronto, e vediamo se la sindaca di Assisi, dopo il perdono di Assisi, riuscirà a dar vita ad una bella operazione che può riportare il centrosinistra a governare anche l’Umbria”, dice Renzi, concludendo: “Questa è la politica o fai i compromessi e vinci o non li fai e perdi”.

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