L'affondo
Tajani esalta Forza Italia e deride gli alleati di governo Meloni e Salvini: “Le forze fuori dalla maggioranza Ue sono ininfluenti”
Antonio Tajani gongola. E punzecchia i suoi alleati di governo in Italia, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. La rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea è stata votata convintamente da Forza Italia, mentre è stata osteggiata dalla Lega e alla fine anche da Fratelli d’Italia. Per Tajani, si tratta di una vittoria perché Forza Italia è l’unico partito della maggioranza italiana che si può intestare la nomina della tedesca, appoggiata nel centrosinistra anche dalla delegazione del Partito Democratico. “Con l’elezione di Roberta Metsola e di Ursula von der Leyen abbiamo dimostrato che Forza Italia conta in Europa e grazie a Forza Italia l’Italia conta in Europa” ha dichiarato il ministro degli Esteri e segretario nazionale di FI parlando da Portonovo.
Tajani, Forza Italia e la rielezione di von der Leyen
“L’elezione di Roberta Metsola con 90% voti al Parlamento Ue e l’elezione di oggi di von der Leyen alla Commissione, sono un messaggio molto positivo ai mercati, agli investitori, e un chiaro messaggio di istituzioni che di fronte a una serie di difficoltà internazionali hanno deciso di offrire un progetto di stabilità. È la prima cosa da fare se vogliamo avere una strategia, senza stabilità diventa velleitaria” ha detto Tajani durante il convegno ‘La strategia Ue dei prossimi 5 anni: interessi europei e italiani’, organizzato dalla Fondazione Aristide Merloni a Portonovo (Ancona). “Immaginate cosa sarebbe stato se non fosse stata eletta oggi von der Leyen – ha aggiunto il ministro -, avremmo solo creato caos, messo in subbuglio mercati e spread. Da parte della politica europea c’è stata una reazione di grande responsabilità”.
“Gli impegni siamo abituati a mantenerli e così è stato” tuona Tajani. “Con coerenza siamo europeisti e credo che abbiamo dato una prova di serietà. Oggi c’è un’Europa stabile, le elezioni dei due vertici delle istituzioni comunitarie, Parlamento e Commissione, che rappresentano un momento positivo” ha aggiunto, sottolineando come “adesso si tratta di lavorare e vigileremo affinché tutto il lavoro del Parlamento e della Commissione possa andare direzione richiesta dagli elettori. Abbiamo votato von der Leyen non soltanto per l’impegno che avevamo preso al congresso di Bucarest, dove avevamo votato, ma anche perché abbiamo visto che molte delle proposte di Forza Italia sono state accolte dal suo programma, dall’agricoltura alla scelta sull’immigrazione, alle proposte legate al cambiamento climatico”.
Tajani e l’affondo contro gli alleati Meloni e Salvini
Poi dal convegno Tajani ha fatto un affondo in direzione dei suoi alleati Meloni e Salvini: “Ci sono forze politiche, in totale contrasto con quello che pensa la maggioranza dei parlamentari al Parlamento Ue, che sono politicamente ininfluenti“. In Europa “le maggioranze sono variabili: se si trovano punti d’accordo si fanno, con socialisti, conservatori, liberali… Dobbiamo essere pragmatici. Non possiamo, in nome di presupposte identità, bloccare il funzionamento della macchina” ha detto Tajani, aggiungendo: “Perché l’Ue non è l’Italia, non possiamo guardare alle istituzioni europee come a quelle italiane, altrimenti facciamo demagogia. Il nostro dovere è risolvere i problemi. Siamo partiti con il piede giusto, speriamo di non finire nelle sabbie mobili”.
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