Il leader di Tesoro Calabria rompe col sindaco di Napoli
Tansi apre gli occhi su de Magistris: “Altro che rivoluzionario, è solo schiavo delle logiche di potere”

«Abbandono l’idea di sostenere Luigi de Magistris in Calabria, la rottura è definitiva: è un individualista scorretto. E senza il mio appoggio non vincerà mai». Durissimo l’attacco di Carlo Tansi, geologo del Cnr ed ex responsabile della Protezione civile, al sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione calabrese. È durata poco la liaison politica e programmatica tra i due e, ora che Tansi è sceso dal Tan–Dem, Dema dovrà pedalare da solo per raggiungere la vetta.
Perché questa rottura così drastica con de Magistris?
«Si tratta di una rottura assolutamente definitiva: non c’è alcuna possibilità di recuperare la nostra alleanza. De Magistris si è comportato malissimo: è andato avanti senza coinvolgermi nell’individuazione dei candidati né nella condivisione dei percorsi per le strade della Calabria. Non mi ha reso partecipe delle strategie politiche, con le sue candidature che si sovrapponevano alle mie nei vari territori e conseguente malumore dei miei sostenitori. Ma de Magistris ha fatto di più, andando anche in questi stessi territori senza annunciare le sue visite e procedendo completamente da solo. Non è finita qui, mi ha fatto un torto che io reputo gravissimo».
A cosa si riferisce?
«All’episodio che ha riguardato un candidato del mio movimento Tesoro Calabria, il sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, che aveva abbandonato le mie liste per approdare proprio a quelle di de Magistris. Un atto meschino che avevo chiesto a de Magistris di non consentire mentre lui, infischiandosene, ha presentato Vetere ufficialmente e in pompa magna».
Cosa pensa di lui?
«Che sia un individualista scorretto, con voglia di protagonismo. L’ho accolto qui, cedendogli il consenso e la credibilità acquisita da me in questi anni. Lui mi ha solo usato».
Facciamo un passo in dietro. Perché, dopo un primo momento di incertezza, ha deciso di unirsi a de Magistris?
«Credevo che avesse i miei stessi principi rivoluzionari e romantici, credevo che fosse un uomo combattivo e che, come me, volesse lottare contro il sistema della malavita e fosse slegato da quelle logiche di potere che invece oggi sta inseguendo. L’idea di sostenerlo nella mia terra si basava sulla condivisione di valori che evidentemente lui non ha. Mi riferisco alla trasparenza, alla correttezza e alla voglia di cambiare davvero le cose, restando lontani dai partiti tradizionali. Così ci siamo stretti la mano, con la promessa di decidere tutto insieme, ma così non è stato e, dopo aver fatto uno sforzo enorme per convincere i miei candidati a sostenerlo, ho deciso di fare un passo indietro e di allontanarmi da lui».
Dema si è detto dispiaciuto delle sue esternazioni, auspicando un incontro. Cosa ne pensa?
«Credo che sia la più bassa rappresentazione della commedia napoletana. Sono stufo dei suoi giochetti e non voglio nessun incontro con lui».
Lei è l’ennesima persona che arriva allo scontro con de Magistris, crede che si possa andare d’accordo con lui?
«No, non penso proprio: naviga sott’acqua e non è in grado di fare squadra».
Lei aveva fatto un passo indietro per appoggiare la candidatura di de Magistris alla presidenza della Calabria. Adesso sarà nuovamente lei il candidato dei movimenti?
«Sì, ma sono disposto a mettermi di nuovo da parte per un candidato che abbia i miei stessi principi e soprattutto per un candidato civico».
De Magistris, invece, può vincere?
«Assolutamente no, non ha nessuna possibilità di vincere senza il mio appoggio. Noi abbiamo un patrimonio di circa 60mila voti ottenuti alle scorse elezioni, quattro liste per 96 candidati e 9mila sottoscrittori e, soprattutto, un progetto per la rinascita della nostra Regione. Luigi de Magistris, al momento, non ha nulla di tutto ciò: ha solo un gruppo sparuto di persone di estrema sinistra».
Però pare che sia abbastanza convinto di vincere…
«Sì e io sono Napoleone Bonaparte».
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