La sovranità dà i suoi frutti nella pace e nel progresso. Come quando negli anni Duemila avanzava la globalizzazione, cui i resistenti opponevano “No logo”, la bibbia no global di Naomi Klein. Da qualche anno, soprattutto nella crisi dell’Europa, il termine in voga è sovranismo. Parola che Matteo Salvini anni fa provò a spiegare a una scolaresca prima di essere richiamato dai piccoli per aver sforato il tempo a disposizione.

Sovranismo è ormai entrato nel dibattito politico nazionale e al significato si arriva per approssimazione concettuale. In rete si trova un vecchio video in cui il Nobel per l’economia Milton Friedman, con una semplice matita, spiega globalizzazione e sovranismo. Lo fa raccontando quanto mondo ci sia nella produzione di quella matita: la grafi te dall’Africa, l’albero da Washington e così via. Un video pedagogico per far comprendere l’ineluttabilità della globalizzazione, l’anacronismo dei confini. In maniera semplice, con esempi accessibili a tutti, Friedman anestetizza le paure ancestrali dell’essere umano: il confronto con l’altro, col diverso, con l’ignoto. Che sono le armi che di volta in volta brandiscono i nuovi populisti che utilizzano la scorciatoia della paura per ottenere consenso nel più breve tempo possibile. Che poi l’obiettivo possa risultare dannoso per quegli stessi elettori, non viene preso in considerazione.

L’esempio più lampante è la Brexit. Cui va allegata l’ammissione postuma di Nigel Farage uno dei sui principali sostenitori. Vale anche per l’Italia, in particolar modo all’approssimarsi delle elezioni. Come accaduto in questi giorni col teatrino messo in piedi dalla Lega per l’ovvietà detta da Mattarella, ossia «tra pochi giorni consacreremo, con l’elezione del Parlamento europeo, la sovranità della Ue». Il termine sovranità utilizzato per cavalcare chissà quale allarme. Invece di scendere sul terreno della polemica politica, in cui il vociare prende il sopravvento sull’ascolto, sarebbe il caso di diffondere il video di Friedman. Persino Borghi potrebbe rimanerne affascinato.