Dritto, rovescio e cinema
Tennis e cinema fanno rinascere Torino: dopo Atp Finals ecco la Coppa Davis e il Film Festival
È vero, ha perso Cristiano Ronaldo. Ma la partenza dell’attaccante portoghese – campionissimo, oltre ogni ragionevole dubbio – sembra creare problemi soltanto alla zoppicante Juventus. Visto che Torino città, come noto più granata che bianconera, poco se ne cura. Soprattutto, perché ha altro a cui pensare. Non solo cose belle, certo. Ma c’è comunque da rallegrarsi, la vitalità cittadina si tocca con mano e si legge sui giornali. Così, in avvio della 39esima edizione del Torino Film Festival (da oggi al 4 dicembre), il capoluogo piemontese del neo sindaco Stefano Lo Russo si scopre bello, colto e sportivo. Addirittura più di quanto non lo fosse quindici anni fa, quando ospitò la mitica Olimpiade invernale del 2006.
Ci vuole anche fortuna. O bisogna meritarsela. Torino ha ospitato le ATP Finals (appena vinte dal tennista tedesco Alexander Zverev) e adesso i gironi di Coppa Davis. Proprio quando il tennis italiano ritrova, dopo decenni, nuove e geniali leve. Matteo Berrettini e Jannik Sinner sono i nipoti di Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Adriano Panatta, trionfatori in Cile nel ’76. Di dritto o di rovescio – mentre la vicina Svizzera e i Balcani appena oltremare, sfornavano campioni – una abbondante generazione azzurra si è persa. Ma ora il futuro è di nuovo al servizio, anche in Italia. Il passato, antichissimo, è custodito nello splendido Museo Egizio che il bravo direttore Christian Greco ha contribuito a svecchiare. Con tanto cristallo e molta classe. Ben venga la visita di Chiara Ferragni. Il marito Fedez le ha dedicato il singolo Meglio del cinema. Visto le frequentazioni della super influencer (l’Egizio viene dopo gli Uffizi e Brera, nel suo pellegrinaggio artistico), forse le si addice di più “meglio del museo”.
Niente di meglio di potere ospitare un festival cinematografico, dentro il Museo Nazionale del Cinema. Che poi è collocato, in allestimento verticale, curioso e divertente, nella pancia della Mole Antonelliana. Monumento ottocentesco che sta a Torino come la Tour Eiffel, di cui è coetaneo, sta a Parigi. La capitale francese è città di adozione e di tanta professione per Monica Bellucci. La più grande diva nostrana in (piena) attività, con buona pace dei suoi non pochi non estimatori, la settimana prossima riceverà il Premio Stella della Mole. In cambio, Monica presenta al 39TFF il suo ultimo film. Per The girl in the fountain di Antongiulio Panizzi, in versione bionda quasi inedita, l’attrice interpreta Anita Ekberg. Da divina a divina. La Sylvia di Fellini e la Malèna di Tornatore. Facile che Bellucci parli di quel suo ruolo, semi muto ma così espressivo, nella attesa Masterclass con cui il primo dicembre si racconterà al pubblico.
Andy Warhol, che immortalò Marella Agnelli in un ritratto celebre e meraviglioso, capace di instillare eleganza nella Pop art più classica, è in mostra fino al 22 febbraio negli spazi del centralissimo Palazzo Barolo. Poco fuori città, alla Palazzina di caccia di Stupinigi, da domani espone Steve McCurry. Il fotografo è autore della serie Animals. Il nome già dice tutto, le opere del maestro americano suggeriscono sempre qualcosa in più. Si può visitare fino a maggio 2022. Nello stesso mese, si accenderà il PalaOlimpico con la cinque giorni (dal 10 al 14) dell’Eurovision Song Contest. Il mega evento musicale sarà italiano – patriottico omaggio dei Maneskin, campioni d’Europa in carica – e necessita di una complessa macchina organizzativa. Chi se ne assumerà l’onere può prendere ispirazione da Sing 2, il cartoon musicale con numeri “live” decisamente spettacolari (tra X Factor e il Cirque du Soleil), con cui inaugura il Torino Film Festival.
E se anche il professore Joachim Sauer, chimico quantistico di prestigio e marito della cancelliera tedesca Angela Merkel, sceglie di insegnare alla cittadina Accademia delle Scienze, il cerchio magico si chiude su Torino. In attesa di tempi post pandemici, che siano addirittura migliori. E Cristiano Ronaldo si è trasferito a Manchester. Contento lui.
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