La polemica
Tensioni in carcere, botta e risposta tra garante e sindacati della penitenziaria: “Basta generalizzare”
Nei giorni scorsi il garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, verificando le voci su presunte rivolte nelle carceri di Ariano Irpino e Santa Maria Capua Vetere, aveva scoperto che i fatti erano di portata ben meno grave rispetto a quanto segnalato da alcuni rappresentanti sindacali della penitenziaria e lo aveva reso noto, chiedendo di evitare fake news su un tema tanto delicato. Ciambriello non aveva fatto nomi, scegliendo di mettere al centro il problema e non la persona.
Il suo j’accuse ha comunque sollevato la replica di una serie di rappresentanti sindacali che, non essendo gli autori dell’allarme pompato sulle tensioni in carcere, hanno ritenuto di intervenire. «Il garante non dovrebbe generalizzare – si legge nella nota diffusa da Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria – . Il panorama sindacale della polizia penitenziaria è molto variegato, con ben otto organizzazioni rappresentative, cioè ammesse per legge ai tavoli di confronto, e molte altre che per i pochi iscritti che rappresentano non hanno titolo a partecipare ad alcuna trattativa. E da questo evidentemente non solo discendono diverse conoscenze ma soprattutto derivano differenti responsabilità», chiosa De Fazio.
«Condivido, invece – aggiunge – , l’appello all’impegno “per collaborare per il fine comune di garantire diritti e dignità a tutti, non solo a chi lavora, ma anche a chi vive nelle carceri”. Proprio per questo – conclude De Fazio –, noi, con le nostre articolazioni campane, unitamente a quelle di Osapp, Sinappe, Uspp, Cisl Fns, Fsa-Cnpp e Cgil Fp, manifesteremo mercoledì prossimo davanti al Prap di Napoli».
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