L’8 settembre 2023 è un giorno che sarà destinato a rimanere per sempre nella memoria del popolo marocchino. Intorno alle ore 23:00 un terremoto di magnitudo 6.8 della scala Richter ha colpito la provincia di Al Haouz, a sud ovest di Marrakech, radendo al suolo intere abitazioni e causando la morte di più di 2.900 persone. Come spesso accade, a seguito di questi tragici eventi naturali, si innesca la cosiddetta diplomazia degli aiuti: ovvero Stati esteri che si rendono disponibili ad inviare assistenza, sottoforma di squadre di soccorso o beni di prima necessità, verso le aree colpite.
Un aspetto che spesso si sottovaluta è che questi eventi catastrofici possono far mettere in secondo piano le tensioni geopolitiche tra gli Stati. Un esempio lo si ha avuto nel febbraio di questo anno, dopo il terribile sisma che ha investito la Turchia. In quell’occasione la prima nazione ad inviare aiuti fu la Grecia, la quale agì tempestivamente nonostante le passate tensioni politiche avute con Istanbul. Come la Turchia, anche il Marocco ha ricevuto l’apertura di tante nazioni che si sono rese bendisposte a supportare il governo marocchino in questo drammatico momento. Tra queste c’è l’Algeria, che da decenni non ha rapporti diplomatici con Rabat a causa del conflitto nel Sahara Occidentale. Nonostante l’attrito tra i due paesi del Maghreb, Algeri si è dimostrata immediatamente solidale. Dapprima con l’apertura del proprio spazio aereo (che era chiuso dal settembre 2021) per consentire l’arrivo di aiuti umanitari in Marocco, per poi offrire a Rabat squadre di soccorso e aiuti umanitari.
Tra gli Stati che si sono offerti di aiutare il Marocco ci sono anche la Francia e l’Italia. Parigi sarebbe pronta a stanziare cinque milioni di euro a favore delle ONG operanti nel territorio marocchino, mentre il nostro Ministro dell’Interno Piantedosi ha comunicato che squadre specializzate del Corpo dei Vigili del Fuoco sono pronte a intervenire in qualsiasi momento in Marocco.
Tuttavia il governo marocchino ha accettato, finora, solamente l’aiuto di quattro Stati: Emirati Arabi Uniti, Qatar, Regno Unito e Spagna. Salta all’occhio il rifiuto da parte del Marocco degli aiuti francesi, viste le forti relazioni tra il paese europeo e africano. Sullo sfondo della mancata accettazione potrebbe risiedere nuovamente l’ombra del conflitto nel S.O. Ciononostante, stando alle dichiarazioni del governo marocchino, dietro la decisione di non ricevere un maggiore aiuto dall’estero sembrano non esserci motivazioni geopolitiche ma piuttosto logistiche.
Vedremo se nei prossimi giorni il Marocco accetterà la diplomazia umanitaria, strumento importante, non solo nel momento delle crisi, ma soprattutto per riallacciare e consolidare tutte quelle relazioni che regolano la vita degli Stati nel sistema internazionale.