Un violento terremoto ha colpito il Nepal nella serata di ieri sera, causando per adesso 132 morti e centinaia di feriti. Il bollettino è aggiornato dalle autorità con il passare del tempo, via via che i soccorritori al lavoro continuano le ricerche.

In un post sul canale dell’ufficio del premier nepalese, si legge uno scarno comunicato: “Il primo ministro Pushpa Kamal Dahal ha espresso il suo profondo dolore per la perdita di vite umane nel terremoto di venerdì notte e ha mobilitato tutti gli organismi di sicurezza per il salvataggio e il soccorso immediati”. Il premier è comunque partito per le zone colpite.

Le zone colpite del Nepal

Il terremoto di magnitudo 5,6 ha colpito l’ovest del Paese, i distretti di Jajarkot e West Ruku. L’epicentro del sisma è stato a 42 chilometri a sud di Jumla, vicino al confine con il Tibet, e secondo il Servizio geologico degli Stati Uniti, si è localizzato a 18 chilometri di profondità. Le scosse si sono sentite anche in India, a 500 km di distanza. Il fatto che il terremoto sia avvenuto in una zona remota del Nepal rende i soccorsi ancora più difficili, con diverse strade che sono bloccate e fuori uso a causa di frane. Anche le informazioni arrivano scarne, sempre per le difficoltà nel raggiungere i luoghi colpiti.

Il precedente terremoto in Nepal del 2015

In Nepal non sono rari eventi simili, perché il Paese si trova su un’importante linea di faglia geologica: la placca tettonica indiana spinge verso l’alto la placca eurasiatica, formando l’Himalaya. Nel 2015 un terremoto di magnitudo 7,8 devastò il Paese, facendo quasi 9mila vittime e distruggendo mezzo milione di case, 8mila scuole, centinaia di monumenti e palazzi reali, colpendo anche i siti Unesco. Fu un colpo gravissimo per il turismo del Nepal, che perse – secondo alcune stime – 7 miliardi di dollari.

Redazione

Autore