Il rischio di attentati in Europa è enorme. Non è un allarme sensazionalistico pronunciato da una persona a caso, il messaggio infatti arriva dalla commissaria Ue agli Affari interni Ylva Johansson prima del Consiglio Ue a Bruxelles. La politica svedese ha lanciato un monito su possibili attacchi terroristici, dopo quanto avvenuto in Francia, preannunciando ulteriori misure per l’imminente periodo natalizio.

L’allarme sugli attentati in Europa a Natale

“Con la guerra tra Israele e Hamas e la polarizzazione nella nostra società, con le prossime festività natalizie, c’è un enorme rischio di attacchi terroristici nell’Unione Europea. L’abbiamo vista di recente a Parigi, purtroppo l’abbiamo vista anche prima. Quindi questo è un dibattito importante che avremo oggi al consiglio. Annuncerò anche che ora metteremo a disposizione ulteriori 30 milioni di euro per la protezione, ad esempio, dei luoghi di culto in questa situazione”. Sono le parole pronunciate da Ylva Johansson prima del Consiglio.

“Il pericolo del terrorismo islamista è serio”

A fare da eco alle dichiarazioni della commissaria europea, è arrivata poco dopo anche la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser. La 53enne ha sottolineato la “brutale violenza” degli attacchi avvenuti a Parigi che “mostra quando sia serio attualmente il pericolo derivante dal terrorismo islamista nell’Ue. Non solo in Germania, ma anche in tutti i Paesi vicini”.

“Vorrei porgere le mie più sentite condoglianze ai nostri amici francesi e alle famiglie delle vittime dell’attacco terroristico”, ha aggiunto Faeser, ribadendo come al centro della riunione ministeriale europea sarà presente il tema della “ulteriore emotività e radicalizzazione della violenza islamista”. La ministra tedesca ha poi stressato l’importanza della collaborazione tra Paesi europei: “Le nostre autorità di sicurezza lavorano a stretto contatto”, “in questo momento dobbiamo prestare particolare attenzione alle minacce islamiste e collaborare con i Paesi vicini per contrastare la propaganda islamista, contro la quale in Germania abbiamo un approccio molto duro, come dimostra il divieto delle attività di organizzazioni come Hamas e Samidoun”.

Redazione

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