Premiata la struttura di Orta San Giulio in Piemonte
Terza stella Michelin a chef Cannavacciuolo per Villa Crespi: “Un premio per tutta l’Italia”
Lo chef napoletano Antonino Cannavacciuolo conquista la terza stella Michelin per il suo ristorante Villa Crespi di Orta San Giulio in Piemonte ed entra nell’Olimpo della ristorazione mondiale. “È un momento magico, oggi è anche l’anniversario del matrimonio e mia moglie mi ha perdonato per questo festeggiamento a distanza. Il nostro è un progetto partito 20 anni fa, ci saranno altre aperture e questa enorme, nuova emozione è la benzina per andare avanti”, ha dichiarato a caldo lo chef. Sono meno di 140 i ristoranti in tutto il mondo che hanno conquistato la prestigiosa terza stella: il Gotha della ristorazione mondiale. “Non l’ha presa Cannavacciuolo la terza stella, l’ha presa l’Italia. In Piemonte oggi ci sono due tre stelle e lo straniero verrà in Piemonte perché vuole mangiare in due tre stelle. Perciò la stella è di tutti”, ha detto a Rainews.
La premiazione è avvenuta in Franciacorta, alla presentazione della guida Michelina Italia 2023, 68esima edizione. Lo chef napoletano, diventato anche volto televisivo grazie alla sua partecipazione al talent-show Master Chef, aveva conquistato la sua prima stella nel 2003 e la seconda nel 2006. Ha confessato che quello della terza stella era un obiettivo fin dall’apertura. Gli undici ristoranti già a tre stelle Michelin in Italia sono stati tutti confermati nella Guida 2023 e sono, oltre alla new entry, Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Mauro Uliassi a Senigallia (AN) e Enrico Bartolini al MUDEC a Milano.
Cannavacciuolo conta in totale sette stelle Michelin nei suoi diversi locali e bistrot tra Piemonte, Toscana e Campania. È nato nel 1975, a Ticciano, frazione di Vico Equense in provincia di Napoli. La passione per la cucina gliela trasmise il padre, anche lui cuoco. Ha cominciato a imparare a cucinare con la nonna. “Passavo le notti in cucina a spaccarmi la schiena, ho avuto momenti in cui ero lì lì per gettare il grembiule a terra. Ma sapete che c’è? Non l’ho mai fatto. Se credete in qualcosa, lottate per ottenerla, magari non ci riuscite, ma non avrete niente da recriminarvi”, si legge sul suo sito ufficiale.
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Lo chef ha festeggiato con entusiasmo il traguardo pur precisando che sono in cantiere altri progetti, tra cui la sua collaborazione con Masterchef e con altri programmi televisivi, oltre ad altre aperture: Villa Crespi è solo l’inizio. “Questi ragazzi – ha raccontato emozionato parlando della squadra di Villa Crespi – mi stanno dando tanto, siamo riusciti a fare un gruppo davvero bello, un gruppo che devo mandare via dalla cucina la sera per spedirli a casa. Non posso chiedere di meglio. Questa stella sono loro”. Villa Crespi sorge nella cornice del lago d’Orta, in una dimora storica in stile moresco che sorge in un parco secolare. La struttura permette di soggiornare in 14 camere in tutto tra stanze Classic e Suites.
Presentate nel corso della cerimonia altre 38 stelle che hanno interessato tredici Regioni delle quali quattro new entry nella categoria due stelle e 33 novità a una stella, tra cui il Cannavacciuolo Vineyard, ristorante a Casanova di Terricciola in provincia di Pisa, guidato dal giovane chef Marco Suriano, e il ristorante vegetariano I Tenerumi sull’isola di Vulcano premiato anche con la stella verde per l’impegno per una cucina più sostenibile. Sei gli chef premiati dai trent’anni a scendere. Tutti quelli nei nuovi ristoranti a due stelle hanno un’età inferiore ai 35 anni. Le Regioni più dinamiche di questa edizione sono state la Lombardia con sette new entry, seguita da Toscana e Sicilia con cinque, con quest’ultima che sale a quota 20 ristoranti stellati.
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Le tre Stelle sono il massimo per Michelin. “Una cucina unica. Merita il viaggio”, il significato del premio. Due stelle: “Una cucina eccellente. Merita la deviazione”. Una stella: “Una cucina di grande qualità. Merita la tappa”.
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