Calenda non è contento del risultato della sua lista, che puntava alla doppia cifra e non ha raggiunto invece l’8 per cento. A dire il vero, per una lista esordiente non è mica male. Non succede spesso che una new entry si avvicini al dieci per cento. Probabilmente neanche Renzi, il suo partner, è contento, visto che non ha rilasciato dichiarazioni ed è scomparso. Pare che sia andato in Giappone al funerale dell’ex primo ministro, morto circa tre mesi fa. Starà via diversi giorni, intanto magari rifletterà.

Anche Renzi, in realtà ha ottenuto un buon risultato. Con quel 7 per cento che divide con Calenda dovrebbe avere ottenuto almeno una quindicina di seggi, che appena qualche mese fa sembravano un miraggio. Detto ciò per il nuovo partito si pone una questione strategica: cosa fare da grandi? La possibilità che nelle prossime consultazioni il 7 per cento cresca, è una possibilità che esiste, ma non è affatto scontata.

Quello che invece è scontato è che il paese ormai è diviso in quattro tronconi. La destra, e cioè la Meloni, che controlla più di un quarto dell’elettorato. Il centrosinistra di Letta e dei piccoli partiti che sono suoi alleati, che controlla un altro quarto. Poi c’è l’aria qualunquista, difficilmente inquadrabile, di Conte, che attualmente ha il 15 per cento, ma è un voto molto legato alla contingenza del reddito di cittadinanza. E infine c’è un’area di centro, “spalmata” nei diversi schieramenti, che comprende la Lega, Forza Italia e il terzo polo. Anche quest’area vale un quarto dell’elettorato. Come la destra e il centrosinistra.

Bene. Tutto sembra molto ordinato, meno l’area di centro. È possibile che fra i tre protagonisti di quest’area scocchi una scintilla e si avvii un processo di unificazione? Ci sono dei fattori che lo favoriscono. Il primo è il fatto che nessuna delle tre forze è prevalente in termini di forza elettorale. Il secondo fattore è che Forza Italia, che dispone del leader più autorevole, è anche il partito con il futuro più incerto. Stavolta Berlusconi ha fatto il miracolo, e ha portato tutti in salvo. Potrà ripetersi? Ecco, magari è solo fantapolitica pensare a un nuovo centro. Magari, invece, è la novità. Cioè, la novità dei prossimi mesi.

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