Il nuovo spazio dedicato a terapia e incontro
Terzo Settore, a Milano apre il nuovo centro della Fondazione Tog: un luogo di bellezza dove sviluppo fa rima con inclusione
La Fondazione Tog – che cura gratuitamente bimbi e bimbe affetti da gravi patologie neurologiche – è per Milano un fiore all’occhiello di ricerca avanzata dal punto di vista medico/scientifico ma anche sul fronte dell’inclusione e dell’equità. Tra pochi mesi, l’apertura di un nuovo centro in un quartiere difficile della città.

Henry Ford diceva che “c’è vero progresso quando i vantaggi di una nuova tecnologia sono per tutti” e questa idea mi ronza in testa da quando ho avuto il ruolo di Assessora al lavoro e allo sviluppo economico del Comune di Milano. Spesso mi sono interrogata sul significato di “sviluppo” di una città, o più in generale di un Paese. La risposta che mi sono data ad oggi è che esiste reale sviluppo, economico – politico – culturale, solo quando tutti crescono davvero, e non soltanto alcuni privilegiati.
Ecco perché oggi più che mai lo sviluppo di un Paese deve far rima con “inclusione”, intesa non tanto come uguaglianza che porta al livellamento e all’appiattimento verso il basso, bensì come opportunità che ogni individuo, indipendentemente dalle proprie differenze, venga rispettato e valorizzato in partenza nella sua unicità e nel suo progetto
di vita personale.
Da uguaglianza ad equità insomma, perché una società moderna e inclusiva deve consentire di superare quelle barriere, fisiche e non solo, che impediscono a una persona di partecipare pienamente alla vita sociale, economica, culturale e politica di una città.
Questo concetto è diventato per me ancora più chiaro da quando sono entrata in contatto con la Fondazione Tog, che cura gratuitamente bimbi e bimbe affetti da gravi patologie neurologiche e che tra pochi mesi aprirà il nuovo centro in una zona difficile della città di Milano, un quartiere che necessita di importanti interventi di rigenerazione urbana. Il nuovo centro Tog sorgerà dove ci sono le ex docce comunali, chiuse ormai da tantissimi anni e rimaste nel più totale degrado. Grazie agli investimenti di privati che supportano la Fondazione, questo luogo sarà restituito alla cittadinanza, sarà aperto alla comunità con la possibilità di usufruire di un bar/bistrot curato da un grande chef stellato.
Sarà soprattutto un posto bello, perché come dice spesso Antonia Madella Noja, Segretario generale della Fondazione Tog, la “bellezza” nella sua accezione più ampia è un diritto di tutti, soprattutto di coloro che sono stati privati dalla sorte di tante cose. È un elemento fondamentale e imprescindibile per lo sviluppo del proprio potenziale, per la crescita personale, e per la spinta interiore a migliorarsi, ragione per cui il nuovo centro sarà bello, colorato, curato, non solo per i pazienti ma anche per i cittadini del quartiere.
Lo spirito di Tog è appunto quello di accogliere i piccoli e le loro famiglie e aiutarli con un percorso di crescita, fisica e umana, che viene personalizzato sulla base dei bisogni e del progetto della persona. Il principio di base è aiutare ognuno a liberare quel potenziale che ha e a mettere a frutto i propri talenti, a partire dal contesto familiare, passando per il contesto scolastico, professionale, sociale.
L’obiettivo è evitare che chi ha ritardi fisici o mentali venga in qualche modo “protetto” dagli altri e quindi messo nella condizione di essere “diverso”, e pertanto ghettizzato. È un errore, questo, che si compie spesso già all’interno del nucleo familiare, pensando di mettere il proprio figlio a riparo da situazioni spiacevoli si finisce per isolarlo. Ancor di più accade a scuola, dove il giovane con disabilità viene affiancato da un’insegnate di sostegno e spesso separato dal resto dei suoi compagni di classe, cosa nociva per il giovane, che invece deve essere stimolato a sentirsi parte della classe, e per i compagni che da quella esperienza di vita potrebbero cogliere un’opportunità di crescita personale utile a diventare uomini e donne migliori.
D’altra parte sempre Ford diceva che “la competitività di un Paese non inizia nelle fabbriche o nei laboratori di ricerca, ma nelle scuole”.
La Fondazione Tog è per Milano un fiore all’occhiello di ricerca avanzata dal punto di vista medico/scientifico ma anche sul fronte dell’inclusione e dell’equità. Rappresenta il meglio di quel Terzo Settore che è orgogliosamente spina dorsale della mia bellissima città.
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