Si chiama “The Brown Heart of Asia” (Il cuore marrone dell’Asia, ndr) ed è disponibile dal 10 dicembre in Italia e in Gran Bretagna sulla piattaforma streaming Chili. E’ un documentario sulle rotte dell’eroina realizzato dalla regista e autrice per diverse televisioni europee Cinzia Puggioni. Un trittico di tre storie umane provenienti da tre Paesi, tre religioni differenti e una droga comune: l’eroina appunto.

La prima parte è dedicata all’Asia Centrale: il Tagikistan. Si scopre la sua geografia, la sua storia sociale e la capillarità dell’eroina nel paese. A Bam, una cittadina al sud dell’Iran, si affronta il traffico internazionale di eroina e oppio proveniente dall’Afghanistan dopo il terribile terremoto che ha distrutto la regione. La terza parte è dedicata all’Italia e all’Operazione Blue Moon, in cui l’eroina è stata venduta a prezzi estremamente bassi al fine di neutralizzare le proteste giovanili legate alla crescente influenza del Comunismo degli anni ’70.

La mission di “The Brown Heart of Asia” è quella di documentare il “traffico di eroina come strumento di controllo politico” chiarisce la regista Cinzia Puggioni, 33enne originaria di Olbia. In Italia il docufilm è stato girato nel boschetto della droga di Rogoredo a Milano. All’estero tra Tagikistan e Iran, “The Brown Heart of Asia” appare più attuale che mai, soprattutto dopo il boom di esportazioni di oppio ed eroina che hanno riguardato l’Afghanistan e il recente ritorno al potere dei talebani e il ritiro delle truppe statunitensi dopo venti anni.

Il documentario, della durata di 70 minuti, è prodotto da Cinzia Puggioni in associazione con 39Films, distribuito da 102 Distribution; fotografia di Claudio Cecconi e David Becheri; montaggio Andrea Cilento; musiche di Franco Cugusi, Mai Mai Mai, Hesameddin Seraj, Mohsen Chavoshi, Prem Joshua & Band Manish Vyas, performance artistica di Marco Barbieri.

Redazione

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