Thierry Breton lascia la Commissione UE. Le accuse a von der Leyen: “Mi ha escluso per motivi personali, governance discutibile”

La lettera di dimissioni è arrivata questa mattina, e ha seguito un tweet alquanto criptico: un quadro completamente bianco con solo la cornice e la scritta “Il mio ritratto ufficiale per il prossimo mandato della Commissione europea”. In quel dipinto non ci sarà il commissario all’Industria e al Mercato interno Thierry Breton, designato come candidato della Francia nel collegio da Emmanuel Macron per un secondo mandato lo scorso 25 luglio che ha oggi lasciato l’incarico alla Commissione europea con non poche polemiche contro Ursula von der Leyen.

Il rifiuto di von der Leyen

L’accusa alla presidente è di aver agito per “motivi personali”, e nella sua lettera Breton chiarisce quanto accaduto nei giorni scorsi: “Nella fase finale dei negoziati sulla composizione del futuro Collegio, hai chiesto alla Francia di ritirare il mio nome (si rivolge direttamente a von der Leyen, ndr) per motivi personali che in nessun caso hai discusso direttamente con me, e hai offerto, come compromesso politico, un portafoglio presumibilmente più influente per la Francia nel futuro Collegio. Ora ti verrà proposto un candidato diverso. Dopo questi sviluppi ulteriore testimonianza di una governance discutibile, devo concludere che non posso più esercitare i miei doveri nel Collegio e rassegno le mie dimissioni, nonostante negli ultimi cinque anni mi sia impegnato senza sosta per promuovere il bene comune europeo”.

A Bruxelles l’operato di Breton è noto per un ruolo su dossier cruciali come il Digital Service Act e il Digital Market Act, che hanno introdotto nuove regole per le grandi aziende tecnologiche. Forte sostenitore della sovranità strategica dell’UE, ha contribuito a risolvere i ritardi nella produzione dei vaccini durante la pandemia e, con l’inizio della guerra in Ucraina, ha lavorato per rafforzare l’industria europea della difesa.

I rapporti tesi

I rapporti tra Breton e von der Leyene era già tesi da mesi: nel marzo scorso, dopo la candidatura di Ursula von der Leyen per un secondo mandato come leader del PPE, Breton l’aveva criticata pubblicamente, sottolineando come il partito non sembrasse appoggiare pienamente la sua leadership, esprimendo, in vista delle elezioni europee,  il suo disaccordo anche sulla gestione centralizzata di von der Leyen, in particolare per la nomina temporanea del tedesco Markus Piper come inviato per le piccole e medie imprese.

Gli sviluppi

Ora la presidente Ursula von der Leyen parteciperà martedì a Strasburgo a una riunione con i leader dei gruppi politici e la presidenza del Parlamento europeo per presentare la nuova squadra. Macron ha annunciato già oggi il nome del nuovo commissario europeo, in sostituzione di Thierry Breton. Si tratta di Stéphane Séjourné, presidente del gruppo Renew al Parlamento europeo durante la precedente legislatura.