Continuano le indagini sugli scontri tra bande
Thomas Bricca è clinicamente morto, il 18enne colpito ad Alatri era in coma profondo: “Probabilmente non era lui l’obiettivo”

In tanti non hanno smesso di sperare che Thomas Bricca, 18 anni, ce la potesse fare. In primis suo padre Paolo che lo ha vegliato giorno e notte, da quando lunedì sera un proiettile lo ha colpito alla testa e lui è finito immediatamente in un coma profondo. Thomas ha lottato tra la vita e la morte per oltre 24 ore. Dopo le flebili speranze di ieri col bollettino dell’ospedale San Camillo di Roma che parlava di “risposta elettrica accennata agli stimoli” oggi è stata dichiarata dai sanitari la morte cerebrale. “Assenza di attività cerebrale”, hanno detto i medici. Le consizioni del ragazzo erano sembrate subito disperate. Il ragazzo era in coma irreversibile: per certificare la morte si è riunita una commissione aziendale, come prescritto dalla legge.
“Il paziente Thomas Bricca, ricoverato dalla giornata di ieri in gravissime condizioni per una lesione cerebrale imponente da colpo di arma da fuoco, in condizioni stabili con presenza di minima attività elettroencefalografica residua, nella mattina di oggi, ripetendo il controllo encefalografico, ha presentato le caratteristiche del coma irreversibile con elettroencefalogramma piatto per assenza di attività elettrica cerebrale. Trattandosi di paziente clinicamente morto, si è riunita una commissione medica aziendale per la certificazione della morte, come prescritto da legge”, si legge nella nota diffusa dai medici. Una notizia che addolora tutti.
Intanto proseguono le indagini per fare luce sul terribile accaduto. Chi ha sparato ad Alatri, da una distanza di 25 metri, ferendo Thomas Bricca, “difficilmente puntava a uccidere quel ragazzo” . Così il procuratore di Frosinone, Antonio Guerriero, contattato da LaPresse, sulla vicenda della sparatoria di lunedì. Ma se pure avessero solo voluto intimidire il gruppo del ragazzo, sparando tra la gente “certamente mettevano in conto” di poter colpire e ferire mortalmente qualcuno. Il procuratore assicura “l’impegno massimo per risolvere il caso, con l’esigenza di fare bene e presto”. “L’ipotesi sulla quale lavoriamo è quella dei contrasti tra bande – spiega – anche per le modalità dell’agguato, scaturito non a seguito di una discussione e quindi verosimilmente legato a una situazione pregressa”.
Sono già quattro le persone sospettate di aver partecipato all’agguato. Gli investigatori sono arrivati a loro per le segnalazioni di alcuni testimoni che hanno indicato due persone come mandanti e due come esecutori. “Era una lite tra ragazzini che andava avanti da tre giorni. È finita che uno di loro è stato buttato in un fossato e i suoi amici hanno deciso di vendicarsi e hanno assoldato un killer. Stiamo parlando di pistole, non sono cose da ragazzini”, ha detto il papà Paolo Bricca, intervistato dal Corriere mentre veglia il figlio in ospedale giorno e notte.
Repubblica riporta che nessun bossolo è stato trovato sotto alla scalinata di via Liberio, nel centro di Alatri. I carabinieri di Frosinone, però, oggi di nuovo impegnati per un sopralluogo con gli esperti balistici, hanno definito la traiettoria esatta del proiettile, esploso alla fine del parcheggio sottostante alla stradina dove si trovava il 18enne. I responsabili hanno fatto fuoco da uno scooter, ripreso dalle telecamere di video sorveglianza. Mancano, però, il modello esatto e la targa dello scooter.
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