Threads, il nuovo social network di Meta, due settimane dopo il lancio non è ancora disponibile nei paesi dell’Unione Europea e da qualche giorno non è più raggiungibile neanche VPN (una rete privata virtuale, che permette a chi la usa di far credere di trovarsi in un luogo diverso da dove è realmente). Il motivo è legato alla normativa sulla privacy che in Unione Europea è molto più stringente che negli Stati Uniti e quindi almeno per ora i cittadini dell’Unione devono rinunciare a Threads.

Immagino che tutti più o meno stiate facendo la solita riflessione: Meta è un’azienda che opera in UE e gestisce i dati di centinaia di milioni di cittadini europei, perché con Threads non si limita a fare quello che già sta facendo con Facebook, Instagram e Whatsapp?

Per le aziende di tecnologia i dati degli utenti hanno un valore economico ed è un valore che cresce più che questi dati sono utilizzabili liberamente per cui le aziende preferiscono mantenere i dati negli Stati Uniti che in UE.

Lo scorso 22 maggio Meta è stata multata per 1 miliardo e 200 milioni per violazione della legge sulla privacy dell’UE. Il caso era nato dal ricorso di un cittadino austriaco e dopo qualche anno è giunto alla fine. La Corte di Giustizia dell’UE ha dato ragione al cittadino e un tribunale irlandese (dove Meta ha la sua sede legale europea) non solo ha inflitto la multa a Meta, ma ha chiesto di interrompere la trasmissione dei dati verso gli Stati Uniti e di cancellare i dati presenti entro 6 mesi.

Meta ha fatto ricorso anche perché fra USA e UE era in corso un negoziato per arrivare ad un accordo sulla protezione dei dati che cui si sarebbe dovuto concludere in luglio. Ed è questo che probabilmente ha fermato Threads, non era sensato iniziare l’avventura europea senza rispettare le norme e dall’altro non era molto logico dal loro punto di vista investire in un’infrastruttura per rispettare una normativa, per loro anche restrittiva. Probabilmente hanno preferito attendere l’esito del negoziato per decidere come muoversi.

Lo scorso 11 luglio è stato approvato il Trans-Atlantic Data Privacy Framework, l’accordo sul trasferimento dei dati fra UE e USA e questo probabilmente permetterà a breve l’arrivo sui nostri dispositivi di Threads.
È una buona notizia? L’arrivo di Threads probabilmente sì, come sempre è bene ricordare che usare questi strumenti è un’opportunità non mai un obbligo. L’accordo raggiunto ha qualche zona d’ombra, su cui magari sarà utile fare un approfondimento.