Cinque tifosi feriti in ospedale, decine di persone fermate (62, sette quelle arrestate) e notte di violenza per le strade di Amsterdam prima e dopo la partita di Europa League tra Ajax e Maccabi Tel Aviv (5-0 il risultato finale). Ma cosa è successo per le strade della capitale olandese? Proviamo a ricostruirlo in un video di cinque minuti che racchiude i principali episodi di violenza avvenuti ad Amsterdam. Episodi ribattezzati come “attacchi antisemiti” da parte del governo d’Israele (e non solo). Nella conferenza stampa di venerdì mattina, 8 novembre, la sindaca della capitale Femke Halsema ha riconosciuto “le somiglianze con un pogrom” di “questa notte nera”.

Cosa è successo?

In alcuni video diffusi sui social, si vedono prima i tifosi israeliani arrampicarsi sui muri di alcune abitazioni e strappare bandiere palestinesi al grido di “Fuck you Palestina”. Durante la partita i tifosi del Maccabi fischiano durante il minuto di raccoglimenti per le vittime dell’alluvione di Valencia (in aperto scontro con la Spagna che ha riconosciuto la Palestina) intonando cori contro arabi. Dopo la partita per le strade di Amsterdam parte la caccia al tifoso israeliano. Sono diversi i filmati che testimoniano le violenze: c’è chi viene gettato nel canale e costretto a gridare “Palestina libera“, chi viene picchiato e minacciato a pronunciare la stessa frase. C’è un driver che travolge sul marciapiedi un tifoso del Maccabi. Numerosi i tifosi ospiti che sono stati costretti a rifugiarsi in albergo in attesa dell’intervento della polizia.

Netanyahu parla di notte dei cristalli

Benjamin Netanyahu ha inizialmente ordinato l’invio di due aerei ad Amsterdam per soccorrere i cittadini israeliani, poi l’allarme è rientrato e i tifosi saranno rimpatriati con aerei civili. Il primo ministro, in una nota, considera “l’atroce incidente con la massima serietà“. “Domani, 86 anni fa, è stata la Notte dei cristalli, (l’ondata di pogrom che percorse la Germania nazista tra il 9 e il 10 novembre 1938, ndr), un attacco contro tutti gli ebrei sul territorio europeo. Quella notte è tornata”, ha detto il primo ministro israeliano, che ha visitato la sala operativa del ministero degli Esteri da dove si sta seguendo la situazione. “Dobbiamo prendere questa cosa sul serio – ha aggiunto – non possiamo accettarla”.

Redazione

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