“Siamo in buona fede, ma non prestiamo il fianco ad inaccettabili strumentalizzazioni”. Con queste parole, proprio come il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca prima di lei, la sindaca di Latina Matilde Celentano ha comunicato la sua decisione di voler revocare il patrocinio al Lazio Pride, in programma il prossimo sabato 8 luglio nel capoluogo pontino.

La prima cittadina di Fratelli d’Italia aveva sorprendentemente dato l’ok dopo l’appello in una lettera aperta del cantante Tiziano Ferro, originario di Latina, salvo poi tornare suoi passi.

Il botta e risposta epistolare tra il sindaco e l’artista era nato dopo che quest’ultimo, dal palco dello Stadio Olimpico di Roma, aveva indossato una felpa con i colori e il nome della sua città natale, dedicandole la canzone “Ti voglio bene” e, successivamente, ricordando l’appuntamento con il Lazio Pride a Latina.

A quel punto la prima cittadina aveva scritto una lettera aperta all’artista, dove lo invitava in Comune per “inserire Latina tra le tappe dei suoi concerti”, alla quale il cantante aveva risposto a sua volta chiedendole di unirsi a lui “per sostenere il Lazio Pride, perché l’amore è universale“.

A sorpresa la sindaca Fdi, spiazzando tutti, aveva accolto la richiesta del cantante dando l’ok al patrocinio. Una decisione durata 24 ore: dopo le polemiche di Pro Vita, che l’accusavano di incoerenza con la linea nazionale del partito, è arrivato il dietrofront per “un’inaccettabile strumentalizzazione”.

È stata lei stessa a paragonare la situazione in cui si è trovata a quella del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: proprio come quest’ultimo, anche lei avrebbe scelto di ritirare il patrocinio dato che “più che avere a cuore i diritti e il dialogo, gli organizzatori di questa manifestazione sembrano essere più interessati alle strumentalizzazioni politiche, alla visibilità e al risalto mediatico, con buona pace della tutela contro le discriminazioni, snaturando così il senso profondo di queste manifestazioni”.

Redazione

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