“Per come è andata, mi sembra triste che ci sia ancora qualcuno ragioni in questo modo. Specie se di mezzo c’è una famiglia avente un figlio con disabilità. Prossimamente vorrò incontrare anche Tommaso, per potergli dare così un abbraccio”. Così la ministra alla disabilità, Alessandra Locatelli, ha commentato la triste storia che da giorni sta facendo discutere. Tommaso, 24 anni, disabile, affetto dalla sindrome di Norrie, era in vacanza con i suoi genitori in Trentino quando la titolare dell’hotel a 4 stelle in cui allogiavano gli ha chiesto di spostarsi in una sala privè per i pasti perché il giovane avrebbe infastidito alcuni clienti. L’albergo ha provato a scusarsi ma il dispiacere per l’accaduto resta. E fa discutere. Storie come quella di Tommaso rendono ancora più evidente quanto lavoro in Italia ci sia ancora da fare sul tema della disabilità e sulla loro tutela. La mamma di Tommaso è pronta a una battaglia che sia di civiltà per tutti i disabili.

La ministra Locatelli è subito intervenuta sulla vicenda per portare la sua solidarietà a Tommaso e alla sua famiglia. Intervistata dal Corriere della Sera ha raccontato che martedì li incontrerà. Parleranno di cosa è accaduto, “ma avrò anche il piacere di condividere con la mamma delle mie riflessioni. Apprezzo molto che lei sia presidente di un’associazione che aiuta i ragazzi bisognosi (dal nome “Con i miei occhi”, ndr). So che hanno tanti progetti e spero di poterli supportare”, ha detto ancora.

La Ministra è ben consapevole che episodi di discriminazione nei confronti dei disabili sono purtroppo ancora frequenti in Italia. “Queste cose purtroppo accadono ancora – ha continuato la ministra – E lo dico anche per esperienza personale, dato che ho assistito dal vivo a situazioni simili. Le disuguaglianze di fronte alla disabilità non sono giuste. Ci sono ancora persone che pensano che questo sia un problema di famiglia o del singolo soggetto con problemi. Credo che, attraverso una presa di coscienza della realtà, dovremmo avere uno sguardo diverso nel rispetto di tutti. C’è ancora tanto da fare dal punto di vista normativo e pratico. Un salto di qualità che tutti dobbiamo compiere: istituzioni, associazioni, enti, ogni singola persona”.

Il tema dunque è come fare a diventare un paese più inclusivo. “Se imparassimo a rispettarci di più a vicenda, considerando tutti come semplici persone. Senza parlare di disabilità in modo astratto, ma di persone con disabilità. Ci renderemmo così conto che è un tema che coinvolge tutti, che va condiviso. Facendo così cambierebbe il nostro punto di vista. Chi invece non lo fa, allontanando una persona con difficoltà, è ignobile”. Sul da farsi la ministra ha le idee chiare: “Chiederò la rimodulazione del bando per il finanziamento di progetti per il turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità. Dobbiamo ricreare le soluzioni per risolvere un problema che spesso pensiamo sia superato. Sul bando ho tutta la disponibilità della ministra per il turismo (Daniela Santanchè) e abbiamo già diverse strategie come la messa a punto della legge delega sulla disabilità. L’episodio di San Martino spero porti a ragionare su questo tipo di tematiche”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.