Dopo l’arresto dell’ex assessore regionale Pisicchio
Tornado Conte in Puglia, rompe (ma tratta) con Emiliano e ‘commissaria’ Schlein
Un ex assessore regionale finisce agli arresti agli domiciliari. Giuseppe Conte azzera la Giunta di Michele Emiliano. Ancora una volta la Puglia è l’epicentro di un terremoto politico-giudiziario che scuote anche gli equilibri del fu campo largo a Roma. Da Bari alla Capitale, le inchieste e il pressing giustizialista del M5s stanno minando le fondamenta della leadership di Elly Schlein. La vera vittima dell’intreccio è la segretaria, stretta dai diktat delle correnti, oscurata dal dinamismo di Conte. La giornata si apre però con un’altra puntata del groviglio giudiziario. Dal Nazareno filtra la forte irritazione di Schlein, che ha chiesto massimo rigore e atti concreti al Pd pugliese che ci sta già lavorando, e al Presidente Michele Emiliano di aprire un netto cambio di fase in Puglia.
In mattinata erano scattati gli arresti domiciliari per Alfonso Pisicchio. L’ex assessore e altre cinque persone finite agli arresti sono accusate di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti, emissione di fatture per operazioni inesistenti. Ma chi è Pisicchio? Il politico è leader del movimento Senso Civico ed è stato assessore all’Urbanistica della Regione Puglia con Michele Emiliano, tra il 2017 e il 2020. Pisicchio, agli arresti insieme al fratello Enzo, è considerato un fedelissimo del governatore ed è stato a capo dell’Arti (Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione) fino al pomeriggio di mercoledì, quando ha presentato le dimissioni.
L’indagine che lo ha portato agli arresti domiciliari si riferisce a quando Pisicchio era assessore della Regione. Secondo l’accusa avrebbe utilizzato “la sua influenza politica e le sue relazioni, tramite suo fratello Enzo, per una gestione clientelare del suo ruolo, con favoritismi per ottenere ritorni in termini di consenso elettorale, mediante assunzioni nelle imprese favorite o avvantaggiate di persone che assicurano il voto e che avevano militato anche nel suo partito”.
Da qui l’impatto politico dell’inchiesta, arrivata subito dopo quella a carico dell’ex assessore regionale Anita Maurodinoia, coinvolta in un caso di presunto voto di scambio. A poche ore dall’arresto di Pisicchio arriva il tornado Conte. Come prevedibile, il presidente del M5s in conferenza stampa a Bari annuncia il ritiro dell’assessore regionale pentastellato al Welfare Rosa Barone. Con lei passeranno all’opposizione di Emiliano gli altri tre consiglieri dei Cinque Stelle. Ma Conte lascia aperto un varco alla trattativa con il governatore. “Ci assumiamo la responsabilità di contribuire alla disinfestazione e all’opera di pulizia nel mondo politico”, attacca l’ex premier. Che però aggiunge: “Emiliano ha una storia come pm che ha combattuto le mafie”. L’assist di Conte al presidente pugliese si chiama “patto per la legalità”. Un protocollo che prevede misure di trasparenza nella scelta di candidati e assessori e chiede “l’istituzione dell’assessorato alla legalità”. L’ex premier lo consegna personalmente a Emiliano nel pomeriggio. Il documento, al di là del contenuto, fornisce una exit strategy al governatore del Pd. Infatti spunta l’ipotesi di un rimpasto in giunta, che favorirebbe un rientro del M5s. Dall’entourage del leader stellato parlano della possibilità di un reset come di “una vittoria di Conte”.
Emiliano interviene ricalcando il M5s: “Le parole di Conte in tema di legalità arrivano coerenti con quello che noi siamo sempre stati”. Poi annuncia: “Convocherò tutte le forze politiche di maggioranza per condividere le misure da realizzare insieme”. Ma la maggioranza, senza M5s, conta solo cinque consiglieri. E in regione si dimette da capogruppo del Pd il consigliere Filippo Caracciolo, rinviato a giudizio per un’inchiesta del 2017. Si autosospende dal gruppo anche il consigliere regionale del Pd Michele Mazzarano, condannato nel 2022 in Appello per corruzione elettorale. Anche al Nazareno il clima è plumbeo. Elly Schlein soffre l’autonomia con cui Emiliano sta trattando con Conte l’ipotetico rimpasto. E, in vista delle europee, è ormai in balia del fuoco incrociato delle correnti. Si vocifera di un patto trasversale tra alcuni esponenti della sinistra dem come Andrea Orlando e Goffredo Bettini e i riformisti di Lorenzo Guerini per azzoppare i candidati più vicini a Schlein.
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