Il processo per i fatti dell'ottobre 2018
Torture in carcere a San Gimignano, condannati 10 agenti: “Salvini chieda scusa alle vittime”
Dieci agenti di polizia penitenziaria del carcere di Ranza a San Gimignano sono stati condannati per tortura e lesioni aggravate in concorso. Per loro una pena che va dai 2 anni e 3 mesi ai 2 anni e 8 mesi. Questa la sentenza del gup di Siena Jacopo Rocchi dopo quasi 3 ore di camera di consiglio. I 10 agenti, con i legali Manfredi Biotti e Stefano Cipriani, avevano scelto la strada del rito abbreviato dopo essere stati accusati del pestaggio di un detenuto durante un trasferimento coatto di cella avvenuto a ottobre 2018. Il pm Valentina Magnini aveva chiesto condanne a 3 anni per 8 agenti, 2 per un altro e 22 mesi per il decimo imputato.
“È la seconda volta in poche settimane (il primo caso riguardava un agente in servizio nel carcere di Ferrara) che i giudici applicano la legge per la quale Antigone ha combattuto vent’anni per ottenerla e che, dal 2017, punisce questo crimine contro l’umanità”, dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
L’episodio oggetto delle indagini e del processo si è tenuto nell’ottobre 2018 nel carcere toscano. Cinque agenti penitenziari erano stati rinviati a giudizio lo scorso mese di novembre e per loro si aspetta il rito ordinario in un procedimento nel quale Antigone è costituita parte civile. Durante quella stessa udienza era stato giudicato, con rito abbreviato, un medico del carcere, condannato a 4 mesi di reclusione per rifiuto di atti d’ufficio, per non aver visitato e refertato la vittima.
“Ricordiamo l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini in visita fuori dal carcere di San Gimignano per portare solidarietà agli agenti della polizia penitenziaria all’epoca indagati. Chiediamo oggi, alla luce di queste condanne, che Salvini chieda scusa alle vittime e alla giustizia italiana”, conclude Gonnella.
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